Il decalogo Ohga per uno shopping sostenibile: riduci anche tu l’impatto dei tuoi acquisti

Dieci consigli per aiutarti a prestare più attenzione ai tuoi acquisti, scegliendo meglio e non permettendo che lo shopping di un pomeriggio ricada negativamente su ambiente e lavoratori in tutto il mondo.
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Sara Del Dot 29 Novembre 2019

Quando ti trovi in un negozio di abbigliamento a volte è davvero difficile resistere. In particolare nei periodi di sconti e occasioni, quando ogni maglietta, camicia, borsa e cintura sembra più appetibile e meritevole di attenzione, frenare la smania di accaparrarti l’ultimo capo sembra impossibile e lasciarti andare agli acquisti sfrenati è quasi liberatorio. Ma quante volte ti sarà capitato di uscire dal negozio carico di sacchetti e poi indossare quei capi una o due volte al massimo per poi relegarli in fondo all’armadio? E quante volte cedi alla tentazione dell’acquisto solo perché il prezzo è talmente basso da trasformare un oggetto in un’occasione imperdibile? Purtroppo però, qui la questione non si riduce soltanto a un portafoglio un po’ più leggero.

Ciò che si cela dietro allo shopping “inconsapevole” è un impatto ambientale e sociale molto forte, che comporta inquinamento, sfruttamento e il finanziamento di un mercato che deve cambiare. E per farlo, una grande responsabilità l’abbiamo noi consumatori, gli unici in grado di orientare davvero l’offerta. Come fare quindi per rendere i tuoi acquisti più consapevoli e meno impattanti? Eccoti dieci consigli.

1. Ti serve davvero?

Non tutto ciò che compriamo ci serve. Anzi, capita spesso di trovarsi all’interno di un negozio e lasciarsi tentare irresistibilmente un capo che, una volta comprato senza nemmeno averlo provato, potrebbe essere indossato solo una volta, o peggio relegato in fondo a un armadio in attesa di essere ritrovato tra qualche anno. Per questo una buona abitudine potrebbe essere quella di fermarsi qualche minuto in più a riflettere prima di dirigersi verso la cassa. Una domanda che puoi porti prima di consegnare carta o contanti può essere “ne ho davvero bisogno o è soltanto uno sfizio?”. Vedrai che qualche minuto di riflessione in più potrà aiutarti a risparmiare tempo, soldi, inquinamento e spazio prezioso nell’armadio.

2. Usato non è da buttare

Un’alternativa all’aggirarsi in modo irrequieto tra scaffali e manichini cercando di non scontrarti con le altre persone alla ricerca del capo perfetto può essere approfittare dei mercatini dell’usato, in cui vengono esposti e messi a disposizione abiti e accessori già usati in precedenza ma in buono stato, naturalmente a un costo inferiore. Può essere una bella occasione per dare una seconda occasione a un capo già scartato da qualcuno senza contribuire a una nuova produzione ma usando un oggetto finché è ancora in buono stato.

3. Swap!

Lo swap, ovvero lo scambio, il baratto è una pratica antichissima che si è andata perdendo nel corso dei secoli. Eppure ultimamente sembra essere tornata di moda l’abitudine a dare qualcosa per ricevere in cambio qualcos’altro, evitando passaggi di denaro ma dedicandosi solo allo scambio di oggetti. E se stai pensando che nessuna delle persone che conosci potrebbe essere interessata a un’attività di questo genere, non preoccuparti. Da tempo ormai in tutta Italia vengono organizzati degli “Swap Party”, ovvero degli eventi aperti a tutti in cui puoi recarti con oggetti in buono stato che non usi più e consegnarli, ottenendo in cambio la possibilità di scegliere qualcosa che è stato portato da qualcun altro.

4. Usa la creatività

Si parla molto di riciclo e fai da te. Magari non lo hai mai fatto o non hai mai trovato il tempo di dedicartici. Magari in una domenica piovosa o in un pomeriggio libero, invece che stare davanti al computer oppure piazzarti sul divano a fare zapping, potresti provare a reinventare gli abiti che non usi più trasformandoli in qualcos’altro. Di idee sul riutilizzo dei  tessuti è pieno Internet, non ti resta che informarti, armarti di ago e filo e provare a trasformare le tue vecchie camicie e t-shirt.

5. Made in Italy

Così come nell’alimentazione, anche nel campo dell’abbigliamento acquistare artigianale è spesso cosa buona e giusta. Abiti che escono da aziende familiari, imprese locali che non si basano su un meccanismo di sovrapproduzione orientato sulla quantità a discapito della qualità, avranno sicuramente un impatto minore sull’ambiente e sui loro lavoratori. Lo noterai dalla fattura e dalla durata, che non si esaurisce in una sola stagione. Per questo, quasi sicuramente finiranno per costare un po’ di più. Ma ne varrà la pena.

6. Informarsi è meglio

Se sai che un determinato brand è sostenibile e si fonda su una filiera produttiva rispettosa dell’ambiente e delle persone, punta su quello. Nel caso in cui avessi davanti un marchio che non conosci, prenditi qualche minuto per leggere le etichette e informarti sul marchio che stai per acquistare, cercando di valutare se valga la pena fare quell’acquisto e finanziare quel genere di produzione.

7. Evita la fast fashion

Ormai non ci sono più scuse. Che l’iper produzione indiscriminata di abiti finalizzati a durare solo una stagione per essere subito buttati, archiviati e cambiati sia dannosa per tutti è ormai cosa nota. Eppure c’è chi ancora non riesce a fare a meno del capo a bassissimo costo da usare un paio di volte, con un atteggiamento prossimo all’usa e getta. Tuttavia, sebbene i soldi che hai tirato fuori dal portafoglio per acquistare quel capo non siano molti, non si può dire lo stesso dei danni che si celano dietro la sua produzione e successivo smaltimento. La prossima volta che stai per entrare in una catena di fast fashion prova a fermarti a riflettere. La possibilità di sfoggiare quel vestito leggero qualche volta quest’estate vale tutta l’ingiustizia e l’impatto ambientale che vi si cela dietro?

8. Noleggia!

In Italia ancora non è una pratica diffusa, ma il fashion renting sta ormai conquistando le appassionate di moda di grandi Paesi come Stati Uniti, Cina e Regno Unito. Si tratta in pratica della possibilità di noleggiare, anche online, un capo di abbigliamento di alta moda a un prezzo accessibile, da utilizzare anche solo per una singola occasione speciale. Una vera e propria occasione di avere un guardaroba ricchissimo senza dover trovare continuamente spazio tra appendiabiti e scaffali. Una rivoluzione nel campo dell’abbigliamento, non a caso si dice che nel 2023 questa pratica potrà arrivare a valere due miliardi di dollari.

9. Occhio agli sconti

Quando su un’enorme etichetta rossa leggi che il costo di quel capo è scontato al 70% e quindi invece di 100 euro hai la possibilità di pagarlo 30, fai attenzione. Per prima cosa, il fatto che un oggetto sia venduto a prezzo scontato non significa che tu debba acquistarlo per forza, se non ti serve. Inoltre, non sempre questa riduzione di prezzo è esattamente come sembra. Cerca di verificare che il prezzo iniziale segnalato sia esattamente quello attribuito al capo prima che ci fossero i saldi.

10. Punta su brand etici

Negli ultimi anni, con l’aumento della consapevolezza riguardo la necessità di rendere sostenibile anche il mercato dell’abbigliamento, hanno iniziato a nascere anche diversi brand che hanno fatto della sostenibilità il loro punto di forza. Delle vere e proprie oasi per tutti coloro che vogliono andare sul sicuro nell’acquisto dei loro vestiti, senza contribuire per forza a un mercato che distrugge l’ambiente e non rispetta i lavoratori. Per questo, ti basterà guardarti un po’ attorno e scegliere di supportare queste realtà che, molto più di altre, meritano di rimanere in piedi per continuare a creare consapevolezza e rendere il mondo un posto migliore.