
Il fungo di cui ti stiamo parlando ha avuto un impatto catastrofico sulla biodiversità globale degli anfibi, causando il declino di oltre 500 specie e l'estinzione di circa 90 specie negli ultimi 50 anni.
Si chiama Batrachochytrium dendrobatidis (Bd) ed è noto anche come chitridio. È lui il responsabile di una delle malattie più devastanti per le rane, che si chiama "chitridiomicosi"
Come molte malattie di origine fungina, anche questa è stata introdotta dall'uomo e dalla sua voglia di commercializzare gli animali attraverso i mercati della carne e del pesce. Uno dei mercati più famosi e grandi del mondo che ormai, a causa del Covid è reso noto a tutti è il mercato di Wuhan. Lì, come in tanti altri posti simili, sappiamo quali specie di animali vengono vendute e in che condizioni si ritrovano. Molto spesso ci finiscono anche le rane che vengono solitamente acquistate per scopi medici. Il viaggiare da Continente a Continente in contatto con specie di animali diversi ha provocato la formazione di questo fungo.
Il Bd solitamente attacca la pelle degli anfibi, che è vitale per la loro respirazione e regolazione dei fluidi corporei. L'infezione porta spesso a un arresto cardiaco a causa dell'incapacità dell'anfibio di assorbire l'acqua e regolare gli elettroliti. Di conseguenze quindi la rana muore.
Non si tratta di un fungo scoperto di recente. Questa sua presenza e i suoi effetti sono ben noti alla scienza. Quello che invece è una scoperta fresca, proprio del 26 giugno 2024 riguarda l'aver trovato una soluzione efficace per contrastare il fungo.
La rivista Nature ha pubblicato la ricerca del dottor Waddle e del suo team di scienziati. Le rane potrebbero essere in grado di tenere a bada il fungo emigrando in luoghi sempre più caldi. I ricercatori hanno scoperto che una semplice pila di mattoni riscaldati dal sole attira le rane. Questi rifugi termici aumentano la temperatura corporea delle rane, aiutandole a combattere le infezioni fungine e, forse, preparandole per la sopravvivenza a lungo termine.
Nel primo di numerosi esperimenti documentati nel nuovo articolo, il dottor Waddle e i suoi colleghi hanno scoperto che le rane preferivano i climi più miti quando erano disponibili. Quando venivano collocate in habitat con un gradiente di temperatura, le rane gravitavano verso aree che erano in media a 3-4 gradi, più calde di quelle ideali per la proliferazione del fungo Bd.
Il Dottor Waddle, come si legge su Nature spiega che questi rifugi caldi possono essere considerati come una sorta di immunizzazione. " Aiutano le rane a sopravvivere al fungo e più si adattano, meno saranno suscettibili in futuro".
Fonte | Nature