
Lo chiamano "il più grande ghiacciaio nero”, perché tra quelli delle Alpi ricoperti da detriti è quello più esteso. Stiamo parlando del Ghiacciaio del Miage, uno dei giganti di ghiaccio minacciati dal riscaldamento globale. Già a gennaio 2023 uno studio aveva esaminato gli scenari futuri di tutti i 215.000 ghiacciai del mondo, affermando che i ghiacciai potrebbero perdere un quarto della loro massa totale entro il 2100, innalzando a catena il livello globale del mare di 90 mm.
Per indagare su quale potrebbe essere il destino dei ghiacciai del nostro Paese, Greenpeace Italia e il Comitato Glaciologico Italiano (CGI) hanno condotto una nuova spedizione proprio su due tra quelli più estesi. Prendendo in considerazione quello del Miage, situato in Valle d'Aosta, nel versante italiano del massiccio del Monte Bianco, i ricercatori hanno misurato la sua fusione annuale.
Dalle dichiarazioni di Walter Alberto, operatore glaciologico per il ghiacciaio del Miage e membro del CGI, "Le misure effettuate fino ad oggi ci dicono che negli ultimi 14 anni il ghiacciaio del Miage ha perso complessivamente oltre 23 metri di spessore a causa della crisi climatica".
E il monitoraggio effettuato in questi giorni di fine agosto/inizio settembre potrebbero restituire un quadro addirittura peggiore. Il rischio è la perdita di grandi masse di ghiaccio e di risorse idriche, preziose per l'umanità, la flora e la fauna.
Il 2023 è stato un anno particolarmente interessato da fenomeni di aridità e di siccità, le temperature così elevate potrebbero portare nei prossimi anni una disponibilità di acqua dolce sempre minore. Ciò comporterebbe un danno non solo agli ecosistemi circostanti, ma anche a diversi settori dell'industria italiana. Su tutti, quello più colpito potrebbe essere il settore agricolo che, come denuncia Coldiretti, hanno portato a una flessione congiunturale del Pil del settore agricolo dell’1,3% nel secondo trimestre 2023 (dati Istat).
Secondo l'associazione infatti: "Il mix micidiale di maltempo e caldo torrido è la punta dell’iceberg delle anomalie di questo pazzo 2023″, spiegando come le coltivazioni siano state compromesse prima da una grave siccità, poi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature, e in ultimo dal caldo torrido. Ciò ha comportato danni all'agricoltura e alle infrastrutture rurali che potrebbero superare i 6 miliardi del 2022.
Questo è quanto succede "a valle", mentre "a monte" Greenpeace Italia e CGI hanno scoperto che: "Dal 2008 al 2022 il ghiacciaio del Miage ha perso 100 miliardi di litri d’acqua". Poco meno della quantità di acqua dolce erogata in un anno al Comune di Milano.
Secondo Elisa Murgese, Investigations Officer di Greenpeace Italia, bisogna smettere il prima possibile di estrarre e bruciare petrolio, gas e carbone e puntare sulle fonti rinnovabili. Come ha già avvertito l'IPCC, i combustibili fossili vanno abbandonati rapidamente per ridurre il più possibile le emissioni di gas serra.
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