Il Giappone prova a dire no alla plastica: da aprile linee guida contro plastica, cannucce e oggetti monouso

In vista del G20 di Osaka, il Governo ha emanato una serie di linee guida per scoraggiare l’utilizzo di oggetti in plastica. Cannucce, posate usa e getta, bottigliette di plastica potrebbero venire bandite da tutti gli uffici pubblici, le conferenze stampa e le caffetterie del Paese. Bisognerà capire se saranno tramutati in obblighi o rimarranno solo inviti.
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Giulia Dallagiovanna 11 Febbraio 2019

Anche il Giappone prova a dire addio alla plastica monouso. Non sarà un'impresa semplice, se consideri che per utilizzo di plastica pro-capite è secondo solo agli Stati Uniti, come ha confermato l'ultimo report del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente. Eppure se la prossima estate decidessi di visitare Tokyo, potresti non trovare più posate e cannucce di plastica nelle caffetterie, né ricevere una bottiglietta non ecologica durante un evento.

Il governo lo ha deciso il 9 febbraio e le prime misure dovrebbero entrare in vigore già a partire da Marzo, per diventare definitive all'inizio di Aprile. I più scettici fanno notare come la proposta non preveda misure concrete per la riduzione della quantità di plastica in circolazione, ma a prima vista gli obiettivi sembrano piuttosto ambiziosi. Gli ordini per gli appalti pubblici non potranno più contenere oggetti monouso in un materiale non biodegradabile, mentre alle conferenze stampa non verranno più consegnate le tipiche bottigliette da mezzo litro, sostituite probabilmente con bicchieri in vetro o contenitori in materiale ecosostenibile.

Si punta alla riduzione del 25% della quantità di plastica in circolazione entro il 2030

Più che di una legge vera e propria, però, si tratta di linee guida, applicate a tutti gli uffici governativi, inclusi ministeri, tribunali e uffici regionali. Nei negozi, invece, i commessi proporranno ai clienti l'utilizzo di borse fatte in materiali naturali. Sarà però il cliente ad avere l'ultima parola: potrà ancora fare richiesta di contenitori e posate in plastica, ma verrà incoraggiato tramite incentivi economici a scegliere la via più amica dell'ambiente. Ad esempio, gli oggetti monouso non biodegradabili avranno un costo, mentre quelli ecologici saranno gratuiti.

Una misura che va nella direzione di una riduzione del 25% della plastica in circolazione entro il 2030. Ma soprattutto un modo con cui il Giappone si prepara al G20 di Osaka e prova a riabilitare la propria immagine dopo essersi rifiutato di aderire al trattato per il controllo dell'inquinamento negli oceani, firmato lo scorso giugno al termine del G7 in Canada.

L'impero del Sol Levante sembra seriamente intenzionato a ridurre il proprio impatto sul Pianeta. In programma infatti c'è anche l'attuazione di un piano per il riciclo del 100% dei contenitori in plastica, incenerendoli e riutilizzandoli per la produzione di energia termica. La volontà c'è, ora bisogna vedere se le linee guida diventeranno obblighi veri e propri o solo caldi inviti.

Se vuoi sapere come procede la riduzione dell'uso di plastica in Italia, segui la mappa aggiornata su Ohga.