Il Ministero delle politiche agricole distribuisce pomodori fuori stagione in confezioni di plastica: è polemica

Come mostrano le foto postate sui social da alcune mamme, nell’ambito dell’iniziativa “Frutta e Verdura nelle scuole”, creata per aumentare la consapevolezza dei benefici di una sana alimentazione, a fine gennaio sono state distribuite nelle scuole bustine di plastica usa e getta contenenti prodotti tipicamente estivi come i pomodori. Critiche da Greenpeace.
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Federico Turrisi 19 Febbraio 2020

Al supermercato sei sempre abituato a vedere di tutto, in ogni mese dell'anno. Questo però ci ha fatto perdere di vista qual è la stagionalità dei prodotti (cosa che non accadrebbe se privilegiassi la filiera corta e una spesa a chilometro zero). Prendiamo l'esempio dei pomodori. Sono un ortaggio tipicamente estivo, eppure non mancano mai anche d'inverno sui banchi del reparto ortofrutta; per di più quasi sempre confezionati in imballaggi di plastica. Se la Grande Distribuzione Organizzata non è proprio da prendere come modello in questi casi, peggio ancora quando il cattivo esempio lo dà il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, come sottolinea polemicamente l'associazione ambientalista Greenpeace. Ripercorriamo brevemente la vicenda.

A fine gennaio le madri di alcuni bambini postano su Facebook la foto di una bustina di plastica contenente 9 pomodorini ciliegini provenienti, da quanto si legge in etichetta, da una cooperativa della provincia di Forlì-Cesena. Si tratta di una delle delle distribuzioni previste nell’ambito del Programma Ministeriale “Frutta e Verdura nelle scuole”, che si inserisce in un più ampio programma europeo, in Italia di competenza proprio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Un'iniziativa senza dubbio positiva che punta a promuovere un modello di alimentazione più sano e sostenibile a base di prodotti vegetali. Ma il fatto di distribuire pomodori a gennaio e in confezioni di plastica usa e getta non è proprio il massimo dal punto di vista dell'educazione ambientale e alimentare. Se proprio si vuole educare i più giovani a compiere scelte alimentari consapevoli forse è il caso di puntare maggiormente sul concetto di filiera corta, insegnando ai bambini che a ogni stagione corrispondono determinati frutti e ortaggi e che si può evitare di utilizzare imballaggi inutili: ti dice qualcosa il concetto di spesa alla spina? Dire di avere a cuore l'ambiente e la salute significa adottare dei comportamenti ben precisi.