Il nero sta passando di moda: arriva il Green Friday, lo shopping più consapevole

Voucher e buoni spesa in cambio del proprio usato, percentuali di guadagno che vanno in beneficenza e promozione dello swapping. Il venerdì nero perde smalto, mentre si fa sempre più strada il Green Friday. Mettere uno stop alla frenesia del consumismo non sembra più un’idea così lontana.
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Gaia Cortese 27 Novembre 2020

Green is the new black. Tutte le tendenze di moda prima o poi hanno una fine e forse anche l’ondata del Black Friday ha i giorni contati.

Il cosiddetto venerdì nero è il giorno che negli Stati Uniti viene subito dopo il Thanksgiving, vale a dire il giorno del Ringraziamento: 24 ore di sconti e promozioni per dare il via allo shopping natalizio. In verità, da qualche anno aziende e negozi tendono ad anticipare le promo estendendole anche ad un’intera settimana, anche se, non sempre le offerte proposte sono veramente così convenienti e il più delle volte sono veri e propri specchi per le allodole.

Ecco perché da un po’ di tempo il Black Friday convince sempre un po’ meno, oltre al fatto che gli effetti negativi dell’iniziativa saltano sempre più all’occhio di tutti. Non si tratta solo di un incentivo al consumismo più sfrenato che porta spesso e volentieri all’acquisto di oggetti di cui molto probabilmente si potrebbe fare a meno, ma anche di un attacco alle attività dei piccoli negozi e delle botteghe che ne risultano seriamente danneggiate.

Tant’è che già nel settembre del 1992 non a caso è nato il Buy Nothing Day, una giornata promossa dall’artista Ted Dave che viene celebrata proprio il venerdì dopo il giorno del Ringraziamento. Chi aderisce al Buy Nothing Day non deve far altro che non comprare nulla per un’intera giornata e impiegare il proprio tempo in maniera più costruttiva dedicandosi alla famiglia o agli amici, facendo un passeggiata o leggendo un buon libro. Insomma, 24 ore di disintossicazione dallo shopping che di certo non possono far male.

Non solo. Da un po’ di tempo c’è una maggiore attenzione anche alla questione dell’economia circolare. Ottenere un voucher in cambio del proprio usato, devolvere parte del fatturato in beneficenza, mettere uno stop alla frenesia del consumismo più insensato non sembrano idee così lontane, anzi. Dalla teoria si è passati alla pratica.

A dare il via al Green Friday è stata Envie, una rete di imprese ecosolidali nata in Francia con il proposito di sensibilizzare  i consumatori sull’importanza di acquistare in maniera consapevole.

Per farne parte devono essere soddisfatte tre precise condizioni: promuovere un consumo responsabile, astenersi da qualsiasi promozione il venerdì e donare il 10% del fatturato ad una delle tante associazioni impegnate nella stessa direzione come per esempio Zero Waste che si batte per una transazione ecologica a zero rifiuti, Ethique sur l’etiquette impegnata contro lo sfruttamento dei lavoratori nei paesi sottosviluppati e Friends of the Earth, una rete di organizzazioni ambientaliste.

L'ondata del Green day ha travolto anche l’Italia. Nel Paese dove il cibo è cultura è nato Babaco Market, il primo delivery di frutta e verdura anti spreco che si concentra sulla valorizzazione dei prodotti “brutti, ma buoni” offrendo così sostegno a tutti quei  piccoli produttori che faticano a sopravvivere alle attuali leggi del mercato. Tanti prodotti di qualità che verrebbero sprecati non essendo conformi agli standard dei canali di distribuzione in vigore vengono così raccolti in box di frutta e verdura anti spreco e offerti in abbonamento.

Da oggi fino al 6 dicembre, il colosso svedese specializzato nella vendita di mobili e complementi d'arredo Ikea, offre una supervalutazione dell’usato in cambio di buoni spesa, in modo da dare una seconda vita a mobili che rischierebbero di finire in discarica.

Per la giornata del Green Friday, anche il brand sostenibile di Prato Rifò, ha lanciato un maglione in cashmere rigenerato e ha deciso di devolvere il 5% di tutti gli acquisti sul suo sito alla raccolta fondi di Fashion Revolution.

A chi restituisce un maglione usato, il marchio pugliese Fortunale offre 50 euro di sconto su un acquisto nuovo, mentre Salewa, leader nella vendita di prodotti per la montagna e l'alpinismo, donerà il 20% dei guadagni della giornata per la ristrutturazione di una vecchia capanna di pastori della Val di Funes, in Alto Adige, utilizzata in estate dagli allevatori di pecore.

Sul sito di Freitag, azienda leader delle borse riciclate, oggi si legge: "Poiché il concetto di «community» è preferibile a quello di «consumo» e la frenesia dello scambio è più sostenibile della mania dello shopping, oggi il nostro Online Store resta chiuso. In compenso ti reindirizziamo direttamente a S.W.A.P., il nostro Tinder per lo scambio di borse".

L’azienda, infatti, ha deciso di chiudere le vendite sul sito il 27 novembre e di attivare invece la piattaforma Swap, dove tutti i possessori di una borsa Freitag oggi potranno scambiarla con un’altra, senza spendere nulla.