“Il Parco delta del Po è edificabile?” L’allarme degli ambientalisti per la messa all’asta e le considerazioni della Regione

Venduti all’asta 500 ettari del Parco a soli 500mila euro ad una società immobiliare che potrebbe edificare parte dell’area acquistata grazie alla carta del Comune del 1966 sulla Convenzione urbanistica.
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Mattia Giangaspero 31 Agosto 2023

Abbiamo lasciato il punto interrogativo nel titolo perchè non sono previsti lavori di edificabilità prossimamente, però se dovessimo allargare la questione, generalizzandola… beh sì, a quanto pare sì. Il Parco del delta del Po è edificabile.

Di recente sono stati venduti circa 500 ettari del Parco a una società immobiliare privata e nel Certificato di Destinazione Urbanistica, presente nel piano strutturale comunale approvato nel 2007, è prorpio scritto nero su bianco.

"L’area è destinata, oltre che a Spazio naturalistico, a Spazio urbano, città consolidata o in via di consolidamento, prevalentemente residenziale”.

Saranno forse mai i 500 ettari del Parco recentemente venduti all'asta a CPI Real Estate Italy Spa che pensa ha pagato solo 500mila euro. Si tratta di una spesa di 10 centesimi a metro quadro.

Rischia di essere un pasticcio burocratico però, perchè in realtà l'intera area venduta oltre ad avere un enorme valore naturalistico è anche gestita, dal 2012, dall’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità delta del Po e fa parte della Riserva naturale biogenetica statale pineta di Ravenna. Inoltre sono presenti anche zone di protezione speciale e per questi motivi è impossibile pensare all'edificabilità.

Se non fosse che… ci siano delle carte. Un contratto stipulato a marzo 2023, tra l’Immobiliare Lido di Classe Srl e l’Immobiliare CPI Real Estate Italy Spa, nel quale si fa riferimento in diversi punti all’edificabilità di almeno parte dell’area.

E il primo gestore ha precisato come con il Comune era stata firmata nel 1966 quella famosa convenzione urbanistica di cui parlavamo prima. Lo stesso Comune poi ha approvato il progetto di ubanizzazione dell'area dove sono presenti "destinazioni edificabili". Non si sa ancora a quanto ammonta la metratura soggetta a costruzioni e non è corretto provare a fare ipotesi o trovare opinioni. Bisognerebbe aspettare per far luce sulla vicenda e capire se tutto questo possa verificarsi oppure no.

Unica precisazione da riportare è invece quella di chi governa la Regione dell'Emilia Romagna, ovvero Stefano Bonaccini, il quale spiega:

“Nessun rischio di arretramento sul fronte della tutela di un territorio di grande valore ambientale”