Il più grande ghiacciaio italiano potrebbe sparire nei prossimi sessant’anni

L’Adamello, il più grande ghiacciaio d’Italia, si sta sciogliendo a un ritmo insostenibile. In meno di 60 anni potrebbe scomparire del tutto, denuncia Legambiente.
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Gianluca Cedolin 13 Dicembre 2022

Il riscaldamento globale continua in tutto il mondo ad assottigliare i ghiacciai, fondamentali riserve d'acqua esposte ai gravi effetti della crisi climatica. Non fa eccezione quindi il ghiacciaio dell'Adamello, il più grande in Italia, che si estende in Val Camonica tra Lombardia e Trentino-Alto Adige, su una quota compresa tra i 2.500 e i 3.500 metri. Legambiente, con la sua Carovana dei ghiacciai, ogni anno ci dà un'idea del ritmo insostenibile a cui si sta sciogliendo, e in questi giorni Fondazione Lombardia per l'Ambiente e Fondazione Cariplo hanno presentato i risultati del progetto ClimADA.

Questo ha l'obiettivo di ricostruire l'evoluzione climatica degli ultimi secoli nelle aree di alta montagna alpina e, attraverso un accurato modello predittivo, di ipotizzare il futuro dell'Adamello. I dati non sono per niente incoraggianti: "Il ghiacciaio più profondo d'Italia potrebbe sciogliersi completamente entro la fine di questo secolo – comunicano dal progetto ClimADA – e già in questi anni la sua fisionomia sta cambiando in modo vistoso, come dimostra la formazione di nuovi laghi dove prima c’era il ghiacciaio".

Un tempo certi tipi di ghiacci venivano chiamati eterni, perché sembravano permanenti, ma a questo ritmo di aumento delle temperature, unito ad altri fenomeni distruttivi come l'antropizzazione eccessiva, non ci sono limiti allo scioglimento. Il video qui sopra, curato dall'Università degli Studi di Brescia, simula l'estensione del più grande ghiacciaio alpino nei prossimi anni: già nel 2080 potrebbe non rimanere più niente dell'Adamello.

I ghiacciai non sono solo cruciali riserve d'acqua, ma anche "sono archivi del tempo che custodiscono frammenti della storia del nostro Pianeta – ha detto Elena Jachia, direttrice dell'area ambiente di Fondazione Cariplo -. I cambiamenti climatici in atto, particolarmente amplificati nelle aree di quota medio-alta, stanno riducendo le masse di ghiaccio e con loro potrebbero sparire anche le preziose informazioni che essi conservano. Questo ci fa capire quanto il progetto ClimADA sia prezioso ma anche quanto sia urgente e necessario agire ora per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti, con politiche e interventi a livello internazionale e nazionale ma anche regionale e locale".