Il premio Ambientalista dell’anno 2021 va ad Anna Giordano per il suo impegno contro il bracconaggio in Sicilia

L’attivista, classe 1965, per anni ha affrontato a viso aperto i bracconieri, in particolare nell’area dello Stretto di Messina (una delle più importanti in Europa per il passaggio di uccelli migratori). Dopo 40 anni di lotta, ora vede i falchi pecchiaioli nidificare dove prima restavano uccisi.
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Redazione 3 Dicembre 2021

Per 40 anni Anna Giordano si è battuta per difendere la natura e i suoi amati falchi (ma anche altre specie di uccelli migratori e non) dai cacciatori. E per la sua tenacia e la sua dedizione ha ricevuto questa sera il Premio Ambientalista dell'anno 2021.

La cerimonia di premiazione si è tenuta a Casale Monferato. Ricordiamo che il riconoscimento è promosso da Legambiente e dal comitato organizzatore di Casale Monferrato, e dal 2012 è intitolato a Luisa Minazzi, attivista casalese morta a 57 anni di mesotelioma pleurico, la malattia associata all'esposizione all'amianto. Il nome di Anna Giordano è emerso tra quello di altri 7 candidati: l'associazione I Frattimi, Fabio Ciconte, Cooperativa Ventuno, Carlo e Manuele Degiacomi, Elsa Merlino Giuseppe Vadalà e Massimo Vallati.

Quando a 15 anni, nell'aprile 1981, ha visto i suoi primi rapaci cadere sotto i fucili dei cacciatori sul monte Ciccia, nel Messinese, Anna Giordano ha capito che non poteva sopportare l'idea di rimanere inerte e di farsi complice con il silenzio di quegli atti scellerati a danno della natura. Quel giorno ha promesso che per i bracconieri sarebbe stata una delle ultime volte. Ha condotto quindi una lotta che le è costata minacce e intimidazioni, ma, come dice sempre Anna, "sulla paura ha sempre prevalso la rabbia". Della sua storia ci eravamo occupati proprio pochi giorni fa: leggila qui.