
Sommerso dall'immondizia e costretto a pagare la Tari. Allora ti lamenti e fai ricorso. Questo è quanto accaduto ai cittadini del quartiere Settebagni di Roma che, giorno dopo giorno, continuavano a non veder passare la ditta di smaltimento rifiuti "Ama", fino a quando sono stati sommersi. I residenti del quartiere di Roma Nord, però, hanno creduto fino alla fine di poter ottenere giustizia e, almeno dal punto di vista legale, pulizia è stata fatta. La loro battaglia è iniziata nel 2017, quando ancora il sistema della zona prevedeva la raccolta di rifiuti porta a porta e adesso è arrivata la sentenza definitiva della Corte di Giustizia tributaria di Roma.
Il Comune della Capitale dovrà rimborsa, a una quarantina di cittadini di quel quartiere, l'80% della Tari (Tariffa Rifiuti), circa 20 mila euro. È una sentenza che può avere anche un valore storico e fare da apri pista per ricorsi simili. La Commissione aveva accertato già nel 2020 che le strade erano piene di immondizia e i secchioni non venivano svuotati a causa dell'inefficienza del servizio offerto.
Il Comune, invece, nella memoria difensiva spiegava che, ad aver causato il disservizio erano stati gli stessi abitanti della zona che "avevano erroneamente differenziato i rifiuti". Inoltre il rimborso poteva essere effettuato solo in caso di emergenza sanitaria causata dall'eccesso di rifiuti. Adesso, che la battaglia legale si è conclusa, il Comune di Roma ha 120 giorni di tempo per pagare l'importo ai residenti.
Determinante per il successo nel ricorso è stato l'utilizzo di un app che è servita per segnalare i disservizi archiviando tutte le immagini che erano soggette a certificazione Iso, quindi non modificabili.
La lezione sembra però non esser servita e Roma continua ad avere la questione rifiuti aperta ormai da anni. In molti quartieri il sistema di raccolta è cambiato, ma i disagi sono rimasti. Da piccoli contenitori pieni di immondizia a grandi contenitori che strabordano. Le ultime innumerevoli segnalazioni sono arrivate anche nel periodo delle festività natalizie.
Gli ultimi dati disponibili, risalenti al 2021, evidenziano come la produzione dei rifiuti nella Capitale sia aumentata rispetto al 2020. Infatti si è passati da 2.158mila tonnellate ad una produzione di 2.250mila. Se a questo aumento il dato sulla raccolta differenziata rimane invariato (50,4% pari a 1.089mila tonnellate), lo scarto da smaltire aumenta anche (+14%).
Come hai letto prima, questa è una sentenza che può far da apri pista e allora proviamo a capire come poter richiedere il rimborso Tari (ma non solo) nel caso in cui non viene ritirata l'immondizia. La Corte di Giustizia ha applicato la logica del "non paghi per un servizio non ricevuto". Allora, nel caso in cui hai avuto gravi inefficienza da parte delle istituzioni hai diritto ad un rimborso, o quantomeno ci provi, e fai ricorso.
Nel caso della Tari, anche se il rimborso varia da Comune a Comune, questo lo puoi richiedere se:
Dovrai, però, essere direttamente tu, se interessato, ad effettuare la richiesta di rimborso e ricorda di essere in possesso della ricevuta di pagamento. Porta con te anche una documentazione o segnalazione del disagio ricevuto e se il tuo caso è il medesimo del quartiere Settebagni dovrai seguire lo stesso iter legale.