Il riscaldamento degli oceani aveva superato il punto di non ritorno già nel 2014

Da rischio futuro a evento storico, con un cambio di prospettiva che fa impressione e ci mostra chiaramente come la crisi climatica ci abbia già investito in pieno. Uno studio pubblicato di recente su Plos Climate ha raccolto tutte le misure rilevate negli ultimi 100 anni in diverse aree del globo e ha tratto conclusioni preoccupanti.
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Giulia Dallagiovanna 8 Febbraio 2022

Il cambiamento climatico è in corso. Anzi, alcuni effetti possono già essere catalogati come "eventi storici", perché accaduti nel passato. Un cambio di prospettiva che, in tutta sincerità, fa un po' impressione e che viene confermato da uno studio pubblicato di recente su Plos Climate. Il riferimento è al riscaldamento degli oceani, il cui punto di non ritorno è stato toccato addirittura nel 2014. Si tratta di un'altra soglia superata in modo irreparabile, dopo quella da inquinamento chimico, di cui ti abbiamo parlato qualche settimana fa.

Gli autori in questo caso hanno preso in esame tutte le temperature record registrate tra il 1920 e il 2019, anno a cui risalgono i dati più recenti, e fissato come benchmark quella più alta mai rilevata nell'arco di 50 anni. Così, hanno notato che mentre in passato il termometro era particolarmente alto in circa il 2% dei rilevamenti mensili, a partire dal 2014 la soglia di sbarramento è stata superata nel 50% delle volte. E da quel momento, la percentuale non è più scesa, segno che in futuro non potremo che attenderci un peggioramento.

A partire dal 2014, la temperatura limite è stata superata nel 50% dei casi

E c'è di più. Alcune aree convivono con temperature che sfiorano i record nel 90% delle volte, con gravi ripercussioni su fauna e flora marina. Al punto che gli scienziati hanno paragonato le ondate di calore negli oceani agli incendi che divorano ettati di foreste sulla terraferma. A soffrire sono soprattutto le coste nord-est di Stati Uniti e Canada, le acque di Somalia e Indonesia e il Mare di Norvegia. Queste zone sono il regno di animali come tartarughe, balene, aragoste e capesante, oltre che di diverse specie di uccelli marini. Pensa che in Alaska 14 tradizionali attività di pesca di recente sono state dichiarate disastri federali. In California, poi, stanno scomparendo le foreste di alghe, mentre in Australia la barriera corallina sta diventando bianca.

Quanto accade negli oceani è fondamentale per comprendere l'evoluzione della crisi climatica, perché queste immense distese d'acqua assorbono fino al 90% del calore provocato dai gas serra. E ora ne sono sature.