In Algeria si progetta un allevamento intensivo nel deserto da 250mila mucche: quali sono le implicazioni ambientali

Ad Ardar, nel Sud-Ovest dell’Algeria sorgerà uno dei più grandi allevamenti intensivi dell’intera Africa settentrionale. Oltre 250mila mucche verranno allevate in un clima arido e ostile, con scarse risorse di cibo e di acqua. L’allevamento sarà operativo a partire dal 2026.
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Mattia Giangaspero 12 Giugno 2024

L'azienda alimentare del Qatar Baldana sta stipulando un accordo con il governo algerino per la creazione di un'azienda agricola per la produzione di latte in polvere in Algeria. Questa impresa mira a contribuire al perseguimento dell'autosufficienza dell'Algeria nella produzione di latte. Si prevede che l'azienda coprirà 100.000 ettari nel territorio di Adrar (nel sud-ovest dell'Algeria), e produrrà 200.000 tonnellate di latte in polvere all'anno.

Questo progetto mira a cambiare radicalmente anche l'intero habitat algerino, in quanto il deserto presente dovrà lasciar spazio a uno dei più grandi allevamenti intensivi dell'Africa settentrionale. Saranno ospitate oltre 250mila mucche con un investimento di 3.5miliardi di euro messo a disposizione dal governo algerino.

In un Paese ancora in via di sviluppo, l'azione di creare uno dei più grandi allevamenti intensivi è vista come un'azione positiva. Infatti nella nota dell'azienda del Qatar "Baldana" si evince proprio quest'aspetto:

"La mossa strategica di Baldana non solo sottolinea il suo impegno per l’espansione e la diversificazione, ma riflette anche una tendenza più ampia di investimenti e cooperazione agricola regionale, in particolare nel perseguimento di obiettivi di sicurezza alimentare e autosufficienza".

Inoltre l'obiettivo di Baldana è quello di realizzare questo allevamento e renderlo operativo a partire dal 2026.

Sebbene questa notizia possa essere vista positivamente dall'Algeria per aumentare il proprio fabbisogno alimentare, in realtà un allevamento intensivo nel deserto genera un grave problema ambientale. Le implicazioni riguardano le scarse risorse naturali per allevare le mucche, la poca risorsa idrica a disposizione, per non parlare infine delle condizioni in cui verteranno gli stessi animali. Animali costretti a vivere in un ambiente non adatto a loro: in un clima arido e ostile.

Le sfide ambientali e etiche che ne derivano richiedono quindi un esame critico e una discussione approfondita per garantire che lo sviluppo non avvenga a scapito della sostenibilità e del rispetto per la vita animale.

Fonte | Organizzazione Islamica per la sicurezza alimentare