In cima agli Appennini: alla scoperta del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Si tratta di una delle aree protette più estese del nostro Paese, con una biodiversità tra le più ricche d’Europa. Il suo fascino non si ferma al patrimonio naturalistico: il suo territorio è infatti punteggiato da rocche (come quella di Calascio) e borghi (come Castel del Monte) davvero suggestivi.
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Federico Turrisi 23 Agosto 2021

Non ci sono dubbi a riguardo. Molta della bellezza dell'Abruzzo si deve al parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Con oltre 141 mila ettari, è la terza riserva naturale protetta più grande d'Italia per estensione territoriale. Il parco è un autentico scrigno di natura, biodiversità e cultura.

Flora e fauna

Il parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga può vantare una vegetazione estremamente varia, con più di 2300 piante censite: tra le specie endemiche ricordiamo quelle d'alta quota come l'Androsace di Matilde, l'Adonide ricurva, la Viola della Majella, la Stella alpina dell'Appennino, il Genepì appenninico e diverse specie del genere Sassifraga. Ad altitudini più basse è possibile imbattersi in altre piante esclusive di questa zona, come il Limonio aquilano e l'Astragalo aquilano.

Come si fa poi a non citare Campo Imperatore, altopiano situato a circa 1.800 metri di altitudine, dove è possibile lasciarsi incantare da scorci mozzafiato, con uno scenario caratterizzato da ampi pascoli e dal "Paretone" (ossia il versante est della Vetta Orientale del Corno Grande) sullo sfondo. Uno spettacolo da non perdere è la fioritura dei crochi in primavera, che colora di viola i prati di questa località. Nei lussureggianti boschi dei Monti della Laga e del versante teramano del Gran Sasso troviamo invece diversi nuclei di faggi, abeti bianchi, cerri, castagni e betulle.

Per quanto riguarda la fauna, gli animali simbolo del parco sono due specie endemiche come il camoscio appenninico (a rischio estinzione e dunque soggetto a una particolare forma di tutela) e il lupo appenninico. Ma qui vivono anche molti altri mammiferi, tra cui il cervo, il capriolo, la martora, il gatto selvatico, il tasso, la faina, la puzzola, l'istrice e, in alta quota, l'arvicola delle nevi, che è un piccolo roditore relitto dell'ultima glaciazione. Tra la ricca varietà di uccelli che è ospitata dal parco menzioniamo l'aquila reale, il falco pellegrino, il lanario e il gufo reale (tutti rapaci, se hai notato), mentre salendo di quota troviamo il fringuello alpino, lo spioncello, la pispola e il sordone.

Trekking (e non solo)

All'interno del parco ricordiamo che si trova la vetta più alta degli Appennini e del massiccio del Gran Sasso, ossia il Corno Grande con i suoi 2.912 metri di altitudine. Qui gli amanti delle escursioni, delle arrampicate e della mountain bike troveranno pane per i loro denti. Per chi va a piedi c'è a disposizione una fitta rete di sentieri segnati, realizzati con il contributo del Cai (Club Alpino Italiano), di tutte le difficoltà. Per gli amanti delle passeggiate panoramiche e della natura incontaminata c'è un'offerta a dir poco vastissima. I sentieri d'alta quota che conducono verso il Corno Grande, il Monte Gorzano e le cime più elevate sono percorribili in sicurezza solo durante la bella stagione.

A proposito di quote alte, sempre all'interno del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga si può ammirare il ghiacciaio del Calderone, il più più meridionale d'Europa, dopo il completo scioglimento di quello della Sierra Nevada in Spagna. Il Calderone però è in grande sofferenza a causa del cambiamento climatico e in estate rimane ormai soltanto un piccolo nevaio perenne. Quando il clima è particolarmente caldo e la neve si scioglie del tutto, tra luglio e agosto, si presenta coperto dai detriti che costituiscono la morena superficiale.

Infine, vale la pena segnalare tra gli itinerari più affascinanti del parco l'ippovia del Gran Sasso. Come suggerisce il nome, l'anello di 320 chilometri è concepito per essere percorso a cavallo (è l'ippovia più lunga d'Italia), ma se non hai dimestichezza con questo animale puoi sempre optare per la mountain bike. Il parco ospita anche un tratto del Sentiero Italia.

Tesori artistici e culinari

Scoprire il patrimonio di una regione geografica significa anche conoscere la sua storia e le sue tradizioni. E di certo il parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è una terra ricca di cultura. Prendiamo per esempio l'ambito culinario. Oggi le produzioni locali, come il pecorino di Farindola o quello dei Monti della Laga, la mortadella di Campotosto, la lenticchia di Santo Stefano di Sessanio  – ebbene sì, in Abruzzo non ci sono solo gli arrosticini di pecora – rappresentano un fiore all'occhiello di una gastronomia fortemente legata al territorio.

E poi girando per questi luoghi si incontrano delle vere e proprie gemme sotto forma di borghi medievali, castelli e rocche dal fascino senza tempo. Una delle principali mete turistiche del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è infatti Rocca Calascio. Il motivo è presto spiegato. Questa fortezza di età normanna è incastonata in un contesto paesaggistico di straordinaria bellezza, e non a caso qui negli anni Ottanta sono stati girati anche film cult come Ladyhawke e Il nome della rosa.

Tra i centri che meritano assolutamente una visita, annoveriamo Castel del Monte, Campli, Pietracarmela e Santo Stefano di Sessanio, che fanno tutti parte del club dei borghi più belli d'Italia.