In Francia il diritto all’aborto entra in Costituzione, è il primo Paese al mondo: cosa contiene la riforma approvata dal parlamento

Risultato storico: l’aborto entra nella Costituzione. La Francia è il primo Paese al mondo ad aver inserito il diritto all’Interruzione volontaria di gravidanza nella propria Carta fondamentale. Ora le donne avranno la libertà, garantita dalla legge, di decidere della propria gestazione.
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Kevin Ben Alì Zinati 5 Marzo 2024
* ultima modifica il 05/03/2024

L’aborto entra in Costituzione. La Francia è il primo Paese al mondo ad inserire il diritto all'Interruzione volontaria di gravidanza nella propria Carta fondamentale.

Si tratta di un risultato storico e dalla portata universale, giunto al termine di un ultimo giro di votazione da parte del Parlamento congiunto riunito a Versailles.

Le donne francesi avranno dunque la libertà di decidere cosa fare del proprio corpo: una libertà garantita e tutelata dalla legge.

La maggioranza parlamentare è stata schiacciante: sul totale dei 902 parlamentari aventi diritto, 852 si sono espressi sulla revisione costituzionale, con 780 favorevoli e solo 72 contrari.

Quella che arriva dai vicini Oltralpe è una notizia che fa ancora più rumore se pensi che solo un anno e mezzo fa ti ho raccontato della decisione storica, ma al contrario, della Corte Suprema degli Stati Uniti di ribaltare e quindi annullare la sentenza Roe vs Wade con la quale nel 1973 era stato legalizzato l’aborto.

Ora manca solamente l’ultima approvazione della legge, poi la revisione verrà iscritta in via definitiva nella Costituzione e sarà ufficiale.

Di fatto, la Francia ha comunque già provveduto alla modifica dell’articolo 34 e ha garantito il diritto della donna a interrompere volontariamente la gravidanza: da qui non si torna indietro.

Nel frattempo, però, in gran parte del territorio francese c’è gioia. Gioia ovunque. L’annuncio della votazione favorevole ha fatto scattare un applauso lunghissimo tra le sale e i corridoi del parlamento, strabordato poi sulla place du Trocadéro e per le strade di Parigi, dove migliaia di persone erano riunite davanti a un maxischermo collegato con Versailles.

La Tour Eiffel, invece, si è illuminata a festa con una sola, semplice ma fortissima scritta: «Mon corps, mon choix», mio il corpo, mia la scelta.

Il testo originale per la revisione dell’articolo 34 ha inevitabilmente subito qualche modifica durante l’iter di approvazioni parlamentari così da ottenere un consenso ancora più ampio e traversale.

In ogni caso, stabilisce che “la legge determina le condizioni in cui si esercita la libertà garantita alla donna di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza", sottolineando l’importanza di proteggere il diritto delle donne di controllare il proprio corpo.

Accanto agli applausi, alla lacrime di gioia e a una soddisfazione largamente condivisa da una grossa fetta del governo francese, non sono mancate ovviamente le critiche.

La Pontificia Accademia per la Vita, per esempio, ha ammonito che “l’aborto, che rimane un attentato alla vita fin dall'inizio, non può essere visto esclusivamente nella prospettiva dei diritti delle donne” aggiungendo poi che “proprio nell'epoca dei diritti umani universali, non può esserci un diritto a sopprimere una vita umana”. 

aborto

Nei pressi dei Versailles, inoltre, diverse centinaia di manifestanti anti-abortisti non hanno mancato di far sentire la propria opposizione.

Forse non lo sapevi, ma l’interruzione di gravidanza in Francia è un diritto garantito dal 1975 dalla legge Simone Veil, nome ripreso dall’allora ministra della Salute.

Tale legge consente alle donne di abortire fino alla fine della 14esima settimana o per motivi medici durante tutta la gravidanza. Ma,Con questo nuovo passo storico, da oggi in Francia l’aborto avrà una tutela in più garantita dalla Costituzione.

E in Italia? Come ti ho già spiegato, nel nostro Paese l’aborto è una procedura volontaria garantita dalla legge 194 del 1978, secondo cui ogni donna può decidere in totale autonomia se interrompere o meno la propria gestazione, a patto però che avvenga entro i primi 90 giorni dal concepimento.

A livello europeo, quello francese rappresenta un unicum che vuole, a detta di molti, provare a sbloccare diverse situazioni. Le condizioni per l’accesso all’aborto oggi sono diverse da Paesi a Paese. In Polonia o Malta, per esmepio, è del tutto vietato mentre in Spagna la possibilità è prevista per le ragazze già a partire dai 16 anni senza la necessità del consenso dei genitori.

Fonte | Governo Francese

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