
Sembrano non avere un attimo di tregua gli elefanti nel mondo, uccisi per difesa, per divertimento ma anche e soprattutto per le loro zanne. Dopo il terribile episodio dell’elefantessa incinta a cui è stato fatto esplodere in bocca un ananas riempito di petardi, negli ultimi giorni in India sembra che i bracconieri stiano compiendo una vera e propria strage.
Qualche giorno fa, a Odisha, sul golfo del Bengala, è stata rinvenuta la carcassa di un giovane maschio di tre anni ucciso da alcuni proiettili.
Proiettili che hanno tolto la vita anche a un altro esemplare giorni prima, il cui cadavere è stato trovato da alcune donne che hanno però constatato che le zanne non erano state recise, cosa invece accaduta a un’altra, intera famiglia di tre esemplari che erano stati intrappolati in una rete elettrificata e poi uccisi e deprivati del prezioso avorio.
Una situazione drammatica e sempre più insostenibile, poco controllata e sospinta dal profitto che deriva dal mercato nero dei prodotti prelevati illegalmente da questi animali. A ciò si aggiunge la negligenza di alcune guardie forestali potenzialmente corrotte, che potrebbero impedire una reale difesa di questi animali.