In Islanda è stato attivato l’impianto più grande al mondo per assorbire l’inquinamento atmosferico

Dall’8 maggio, in Islanda, è operativo un impianto che serve ad assorbire le emissioni prodotte dall’uomo, riuscirà a contribuire come fanno mari e foreste?
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Francesco Castagna 9 Maggio 2024

Si chiama “Mammoth”, ma ha poco a che vedere con l’animale preistorico che tutti conosciamo, se non forse per la grandezza. In Islanda dal 2022 un’azienda sta lavorando alla costruzione del più grande impianto in grado di assorbire la CO2 prodotta dall’uomo (e non) dall’atmosfera. Climeworks ha annunciato l’8 maggio che l’impianto è stato attivato e che quindi, in queste ore, già starebbe contribuendo all’assorbimento dell’inquinamento atmosferico.

La notizia della costruzione della struttura era stata data il 28 giugno del 2022, quando l’azienda aveva annunciato il suo secondo più grande impianto. Infatti, il primo, “Orca”, era stato progettato e inaugurato nel 2021. Prima ancora, nel 2017, l’azienda aveva già progettato e messo in commercio altri modelli più piccoli: “Capricorn”, ovvero un “impianto di cattura diretta dell'aria su scala industriale”, e “Artic Fox”, ossia la “prima struttura in Islanda ha segnato l'inizio della rimozione permanente e sicura dell'anidride carbonica attraverso la cattura diretta dell’aria”.

Con Mammoth l’Islanda ora è in grado di assorbire decine di migliaia di tonnellate all’anno di CO2, a fronte di migliaia di tonnellate all’anno. L’impianto è stato progettato per assorbire fino a un massimo di 36mila tonnellate di CO2 all’anno, anche se l’azienda stessa ha dichiarato che la rimozione netta effettiva sarà minore. Questo perché l’azienda ha incluso nei documenti che servono a certificare la sostenibilità di impianto due variabili: i fattori di processo (poiché l’impianto non funziona sempre a regime) e le emissioni che servono per il funzionamento della struttura (quelle derivanti dalla produzione di materiali come acciaio o cemento, oppure pannelli e pale nel caso di rinnovabili).

Rispetto a “Orca” però, Mammoth è più grande di circa dieci volte e ha ufficialmente cominciato a catturare CO2 tramite 12 delle sue 72 strutture di cattura.

La ricerca scientifica non è ancora certa della reale efficienza delle attuali strategie di cattura e stoccaggio di CO2, una parte è convinta che questa tecnologia possa essere utilizzata dalle stesse aziende che fanno ancora troppo poco per ridurre i livelli di produzione di anidride carbonica. Altri impianti del genere sorgeranno negli Stati Uniti, dove in Louisiana a marzo è stato firmato un accordo per la realizzazione di un mega-hub.

Crediti foto: Climeworks;