In Italia un’aquila reale è morta per avvelenamento da piombo

Non è bastato il sostegno e l’aiuto del WWF per salvarla, purtroppo un’aquila reale è morta a causa di un’elevata concentrazione di piombo all’interno del suo corpo. La causa dell’intossicazione è la presenza di questa sostanza chimica all’interno degli habitat in cui l’aquila viveva. Ecco cosa è accaduto.
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Mattia Giangaspero 28 Aprile 2023

È stato rilevato ancora un altro caso di animale avvelenato da piombo. Lo stesso piombo che è presente all'interno dei pallini da caccia. In questo caso si tratta di un'aquila reale, soccorsa alcuni giorni fa dal centro recupero di Valpredina del WWF. L'aquila di soli due anni era stata recuperata dalla Polizia provinciale in provincia di Brescia e consegnata ai veterinari del Centro recupero animali selvatici WWF di Valpredina, in provincia di Bergamo. Gli esami e gli accertamenti fatti subito dopo all'animale hanno evidenziato come fossero presenti tutti i sintomi da forte intossicazione.

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Fonte: WWF

L’esito degli esami: "Altissimi livelli di piombo nel sangue (1.000 microgrammi su litro) hanno certificato la grave intossicazione da metalli pesanti. La gravità delle condizioni in cui versava l’aquila ha reso vane le cure: il rapace, infatti, è deceduto dopo poco più di 24 ore dal ricovero e l’autopsia ha evidenziato alti livelli di piombo anche nelle ossa e nel cervello dell’animale, mostrando che si trattava di una intossicazione non solo acuta ma anche cronica."

Le norme europee contro il piombo per la caccia

A fronte degli esami si è potuta fare anche un'analisi di come l'animale abbia vissuto i suoi due anni di vita. Infatti sembrerebbe, visti gli alti livelli di piombo, che l'aquila si fosse nutrita di un numero molto alto di animali a loro volta contaminati da piombo.

L’Agenzia europea per le sostanze chimiche ha infatti chiarito come l’utilizzo di piombo comporti un rischio per gli uccelli acquatici che ingeriscono le munizioni al piombo che si diffondono dopo gli spari, con conseguenti effetti tossicologici, anche letali.

I danni provocati dalle munizioni di piombo usate per la caccia sugli ecosistemi e sulla salute umana, ormai possiamo dire che sono un elemento abbastanza verificato e proprio per questo motivo l’Unione Europea aveva adottato il Regolamento (UE) 2021/57, che vietava l’utilizzo di munizioni di piombo all’interno o in prossimità delle zone umide.

Il Governo Italiano non approva la norma UE

Arriva subito, dopo quanto è accaduto all'aquila reale morta per avvelenamento da piombo, la nota del WWF contro la politica italiana ancora immobile su questo tema:

"Il fatto che il Governo abbia approvato una circolare interpretativa che si pone in contrasto con questo regolamento testimonia quanto sia forte la pressione della lobby venatoria e delle armi, al punto da sacrificare l’interesse di tutti alla tutela dell’ambiente e della salute umana. Questo approccio è inaccettabile e il WWF si batterà in ogni sede per garantire l’applicazione del “Regolamento UE” sollecitando gli Enti gestori a prescriverne il divieto per ogni forma di caccia nelle aree “Natura 2000” attraverso la valutazione di incidenza sui calendari venatori."