In Liguria, le Cinque Terre rischiano il collasso per l’eccessiva affluenza di turisti

Il weekend di Pasqua è stata la conferma del fatto che le Cinque Terre rischiano di essere prese d’assalto dai turisti e di subirne anche le conseguenze più negative.
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Gaia Cortese 12 Aprile 2023

Monterosso al Mare, Riomaggiore, Vernazza, Corniglia e Manarola. Borghi dai paesaggi suggestivi, a picco sul mar Ligure, conosciuti anche come le Cinque Terre. Sono davvero piccoli borghi, popolati ciascuno da non più di 1500 abitanti, ma anche mete turistiche molto ambite.

Basti pensare che nel 2022 le Cinque Terre sono state visitate da circa tre milioni di turisti nazionali e internazionali, un numero che  è tornato ad essere simile a quello registrato nel 2019 e negli anni precedenti, dopo il calo avuto nel 2020 e nel 2021 a causa della pandemia.

Dopo il weekend di Pasqua ci si aspetta che anche quest’anno i turisti prendano d’assalto questa parte della costa ligure che, per quanto sia bellissima, è anche molto fragile.

Ad esprimere preoccupazione in questo senso è stato il sindaco di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, che ha dichiarato all’Ansa: "La situazione è critica nei punti segnalati, in modo particolare a Manarola sulle banchine ferroviarie, nel tunnel e alle marine. Sappiamo che queste sono le giornate più complicate ma non è più possibile rimandare il ragionamento sulla gestione dei flussi. Altrimenti avremo gli anni contati dal punto di vista turistico. È una consapevolezza condivisa quando ci si confronta con il territorio e anche con le istituzioni, ma ora occorre agire. Come Parco Nazionale abbiamo in corso uno studio sulla mobilità che a breve presenteremo per imporci di trovare soluzioni. Come sindaco porterò in consiglio comunale la questione, affinché tutti i sindaci siano messi nelle condizioni di gestire questa situazione, cosa che oggi non accade. Serve una legge speciale per le Cinque Terre, strumenti legali nelle mani dei sindaci per intervenire, strumenti che oggi non ci sono. Chiederò a Governo, Regione e tour operator di agire in questo senso".

Non è la prima volta che una meta turistica rischia il collasso per l'elevata affluenza di turisti. Nel 2019 anche la Valle di Braies, nell'Alta Val Pusteria, era stata chiusa al traffico nel periodo estivo a causa del numero spropositato di turisti che raggiungevano il posto in automobile. Da qui l'idea di rendere la valle raggiungibile a piedi, in autobus o in shuttle, quindi solo in modo ecosostenibile, per preservarla dall’inquinamento e dal rumore provocato dal turismo su due e quattro ruote.