In Messico il traffico illegale di fauna selvatica è fuori controllo: la biodiversità viene svenduta anche via web

Secondo un nuovo report del Center for Biological Diversity dell’Arizona gli animali del Messico sarebbero sempre più minacciati dal contrabbando, in aumento anche su internet. Oggi scimmie, coccodrilli e giaguari vengono spesso venduti attraverso le chat dei social network.
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Martina Alfieri 10 Novembre 2022

Il Messico è uno dei luoghi più ricchi di biodiversità, ma proprio per questo è anche uno dei Paesi in cui il traffico illegale di fauna selvatica è maggiormente praticato.

Secondo un nuovo studio realizzato dal Center for Biological Diversity dell’Arizona, la situazione sarebbe ormai fuori controllo: sempre più spesso animali come scimmie, tucani, coccodrilli, bradipi e giaguari si trovano al centro di trattative illegali che si svolgono su internet, o meglio, sui social network.

Il coinvolgimento della criminalità organizzata nel traffico di animali selvatici è aumentato in modo preoccupante – si legge nello studio – con profitti che sovvenzionano altre attività illecite; il commercio di animali selvatici è diventato un problema complesso che richiede misure urgenti. Il commercio illegale di alcune specie è diventato persino più redditizio del traffico di droga e i gruppi della criminalità organizzata utilizzano gli stessi metodi per contrabbandare i prodotti al di fuori del Messico”.

Per studiare la rete del traffico illegale, il Center for Biological Diversity si è insinuato nelle chat dei venditori di animali protetti fingendo di voler fare acquisti.

Dall’indagine risulta che per comprare e vendere animali selvatici protetti in Messico basti unirsi ad alcuni gruppi Facebook pubblici e privati, dove si trova fauna autoctona, endemica o esotica. Molti venditori, come se si trattasse di una compravendita di oggetti, offrono la consegna immediata, di persona o tramite pacco postale.

Si stima che ogni anno in Messico – Paese che ospita dal 10% al 12% delle specie viventi oggi note – vengano catturati illegalmente più di 78.000 pappagalli. Di questi, il 77% muore prima di raggiungere l’acquirente: circa 60.000 pappagalli all'anno. Dobbiamo inoltre ricordare che numerose delle specie al centro del traffico illegale sono protette sia dalla legge messicana che dalla convenzione internazionale CITES.

Il contrabbando di specie selvatiche rappresenta un serio pericolo per gli ecosistemi. In Italia lo scorso settembre è arrivata una buona notizia su questo fronte: è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un decreto in materia di commercio, importazione e conservazione della fauna selvatica ed esotica – seguendo le disposizioni dell’Unione Europea – con l’obiettivo colpire il contrabbando di specie protette e di limitare la diffusione di zoonosi, minaccia per la salute pubblica.