
Negli ultimi giorni in Italia sono circolate diverse notizie sulla presenza dei castori nel nostro Paese. Il tema è il loro ritorno dopo secoli di assenza nei territori del centro Italia. Nello specifico, dopo la Toscana e l'Umbria, il castoro euroasiatico ha fatto ritorno anche nel Molise. Non è detto però che si tratti di una buona notizia per la tutela degli ecosistemi locali, come dimostrano le reazioni che questa notizia ha scatenato.
Grazie all'osservazione del territorio e alla successiva conferma delle fototrappole c'è la certezza che nel fiume Volturno, tra le provincie di Isernia e Caserta, sono ritornati i castori. In un primo momento erano state notate rosicchiature che facevano pensare proprio ai castori: per questo motivo l'Associazione Amici del Volturno e dei suoi affluenti fly club e l'Associazione Ardea APS hanno pensato di collocare fototrappole per averne la certezza. E la conferma è arrivata.
Risale a due anni fa la prima segnalazione ufficiale del ritorno del castoro nel centro Italia, più nello specifico in Toscana. Ora, con gli studi condotti da Emiliano Mori e Andrea Viviano dell'Istituto di Ricerca sugli ecosistemi terrestri (Cnr-Iret) e Giuseppe Mazza del Crea difesa e certificazione di Firenze, dunque, il ritorno della specie ‘Castor fiber' nell'Italia centrale, ed esattamente in Toscana, sembra non avere più frontiere regionali. “A seguito delle attuali scoperte dovremmo – spiegano dal gruppo Amici del Volturno – rivedere questa cifra, localizzando il castoro molto più a sud rispetto ai vicini del centro Italia”.
Mentre in Molise fa notizia il ritorno del Castor faber, detto anche "castoro euroasiatico", in Toscana e in Umbria il ministero dell'Ambiente e Ispra – l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale -ritengono necessario e urgente che le Regioni intervengano per limitare la diffusione delle colonie di questa specie.
La notizia è stata perfino oggetto di interrogazione parlamentare diretta al ministro Gilberto Pichetto Fratin da parte del deputato Marco Simiani (Pd) per sapere "quali siano gli orientamenti del ministro interrogato rispetto alla presenza dei castori sul territorio nazionale e quali iniziative di competenza intenda quindi assumere".
A rispondere a Simiani è stato Claudio Barbaro, sottosegretario all'Ambiente, per il quale “la comparsa di nuclei di castoro eurasiatico in Italia centrale risulta attribuibile a immissioni di natura illegale, in quanto non autorizzate dalle autorità competenti e non adeguatamente pianificate”. Quindi “appare evidente che la collocazione dei nuclei presenti in Italia centrale sia da ritenere al di fuori dell'attuale areale naturale della specie, non riconducibile a un processo di ricolonizzazione naturale a partire dall'attuale areale naturale, né a progetti di re-introduzione condotti ai sensi delle vigenti norme internazionali e nazionali”.
È per questo motivo che Toscana e Umbria sono “invitate e sollecitate a pianificare con la massima urgenza gli interventi gestionali da intraprendere”. Secondo il Ministero tali “interventi hanno carattere di necessità ed urgenza, in relazione ai gravi impatti che la specie verosimilmente produrrà ad un ecosistema delicato come i corsi d'acqua, nonché alle specie ed agli habitat ad essi collegati, anche di interesse comunitario”.
È probabile che ci sarà una risposta delle associazioni animaliste in merito.