In Sardegna un’invasione di cavallette sta creando gravi danni all’agricoltura locale

Milioni di cavallette stanno devastando i campi agricoli, gli orti e i giardini in Sardegna. Sono enormi i danni per gli agricoltori locali, che chiedono interventi e indennizzi alle istituzioni. A causare le invasioni sono le particolari condizioni climatiche e l’abbandono di terreni dove le locuste possono facilmente riprodursi.
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Michele Mastandrea 10 Maggio 2022

In Sardegna, devi sapere, c'è un problema con le cavallette. E non piccolo. Come da diversi anni a questa parte, infatti, gli insetti – noti anche nella Bibbia per la loro capacità di devastazione – hanno invaso i campi agricoli della regione. In particolare quelli nel Nord-Est dell'isola, nella provincia di Nuoro. Circa 25mila ettari di terreno sarebbero sotto attacco.

Le cavallette devastano i campi, e il loro passaggio è simile a quello di un incendio, mandando in fumo mesi e mesi di lavoro e di raccolti. Per questo le associazioni di coltivatori della Sardegna, come Copagri e Coldiretti, hanno lanciato l'allarme, chiedendo allo stesso tempo interventi e indennizzi.

La Regione ha risposto, stanziando due milioni di euro per risarcire gli agricoltori colpiti da questo tipo di problema nel 2021.  Ma i danni sono enormi, anche perché le cavallette non attaccano solo i campi coltivati, ma anche orti e giardini, colpendo sia le aziende agricole che i singoli cittadini.

Altro grande problema è l'attacco degli insetti ai campi coltivati a foraggio, che obbliga le aziende a spendere cifre ulteriori per nutrire gli animali. Infine, i cambiamenti climatici non aiutano. L'inverno sardo è stato particolarmente mite, con precipitazioni assenti o quasi. Tutte condizioni che agevolano la riproduzione della cavalletta, così come il caldo in arrivo che agevola la schiusura delle uova.

Quali soluzioni? Inanzitutto, una lavorazione preventiva dei terreni, capace di eliminare il problema alla radice. Le cavallette infatti depongono le uova in campi abbandonati e incolti, come ne esistono tanti soprattutto in Barbagia, regione del nuorese che sarebbe l'epicentro della riproduzione degli insetti. Per Coldiretti, riuscire a smuovere il terreno, anche superficialmente, potrebbe evitare la nascita di milioni di esemplari che da quelle aree poi si muovono alla ricerca di cibo.

Inoltre, si può procedere con l'utilizzo di predatori naturali, ovvero di animali capaci di nutrirsi degli insetti, come alcune tipologie di uccelli. Ma anche con l'uso di altri insetti che si nutrono delle uova e di funghi che attaccano le larve. Inoltre, può essere utile l'agricoltura di precisione, ovvero l'utilizzo della tecnologia applicata alla scienza agricola: è in corso ad esempio lo sviluppo di un'app per segnalare tempestivamente l'arrivo degli animali nei campi.