Otto crateri giganti, profondi 50 metri, nel permafrost siberiano hanno lasciato perplessi gli scienziati fin dalla loro scoperta, avvenuta più di un decennio fa. Esattamente, da dieci anni team e team di ricercato non hanno capito come questi crateri si siano formati, ma forse questa volta sono riusciti ad elaborare una teoria. Questi crateri sono il risultato di esplosioni di gas metano intrappolato nel permafrost.
Il riscaldamento globale ha portato a un aumento delle temperature nella regione artica, causando lo scioglimento del permafrost. E devi sapere che questo strato di terreno perennemente ghiacciato contiene grandi quantità di metano, un potente gas serra. Quando il permafrost si scioglie, il metano viene rilasciato, accumulandosi sotto la superficie fino a provocare esplosioni che creano crateri enormi.
Secondo un articolo preprint pubblicato il 12 gennaio sul database EarthArXiv , i crateri sono unici nelle penisole russe settentrionali di Yamal e Gydan e non se ne conosce l'esistenza in nessun'altra parte dell'Artico, il che suggerisce che la chiave di questo enigma risieda nel paesaggio.
Uno studio pubblicato su Live Science spiega che le condizioni specifiche della penisola di Yamal e Gydan in Siberia sono particolarmente favorevoli alla formazione di questi crateri. La combinazione di permafrost spesso, antichi sedimenti marini ricchi di metano e temperature in aumento crea un ambiente ideale per queste esplosioni.
Infatti il permafrost sulle penisole di Yamal e Gydan varia ampiamente nel suo spessore, da poche centinaia di piedi a 1.600 piedi (500 m). Il terreno probabilmente si è congelato più di 40.000 anni fa, imprigionando antichi sedimenti marini ricchi di metano che si sono gradualmente trasformati in vaste riserve di gas naturale. Queste riserve producono calore che scioglie il permafrost dal basso, lasciando sacche di gas alla sua base.
Le esplosioni di metano non solo alterano il paesaggio, ma rappresentano anche una minaccia significativa per le comunità locali e le infrastrutture. Inoltre, il rilascio di metano contribuisce ulteriormente al riscaldamento globale, creando un ciclo di feedback negativo.