Incendi in Sicilia: distrutta la riserva dello Zingaro, paradiso naturale ricco di biodiversità

Dopo gli incendi degli ultimi giorni che hanno avvolto alcune zone della Sicilia, della riserva naturale dello Zingaro, tra Castellammare del Golfo e San Vito lo Capo, non è rimasto quasi più nulla. Si sospetta che il rogo sia di origine dolosa, ma gli accertamenti sono ancora in corso.
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Sara Del Dot 31 Agosto 2020

L’afa estiva e la siccità (oltre a, forse, la mano dell’uomo) non hanno risparmiato niente e nessuno, tanto da rendere letteralmente irriconoscibile uno dei gioielli naturali della Sicilia. Bastano le immagini per far capire come la riserva naturale dello Zingaro sia cambiata radicalmente dopo il passaggio delle fiamme dovute agli incendi che, per giorni, hanno divorato ettari ed ettari di macchia mediterranea.

La riserva naturale, un’area di 7km situata tra Castellammare del Golfo e San Vito lo Capo che accoglie ogni anno migliaia e migliaia di turisti da tutto il mondo (quest’anno per ovvie ragioni un po’ meno), è stata raggiunta dai roghi nella serata del 29 agosto, due giorni fa, quando le fiamme, probabilmente di origine dolosa, hanno iniziato ad avvolgere rapidamente la zona del Trapanese oltre alla zona di Altofonte, nel palermitano.

Il Sindaco di San Vito Lo Capo, Giuseppe Peraino, ha commentato la situazione affermando che “la Riserva dello Zingaro risulta totalmente bruciata, ad eccezione di un piccolo spicchio dal lato di Castellammare del Golfo. È stato un fronte di fuoco troppo grande, fatto in maniera scientifica per far sì che con il vento si estendesse il più possibile.”

Ora, di quel luogo magico, che era già andato in fiamme anche nel 2012, non rimane quasi più nulla. A salvarsi, soltanto l’area della Tonnarella del Luzzo. Ora le autorità dovranno quantificare i danni e compiere accurate valutazioni per poter fare rinascere questo luogo simbolo della Sicilia e delle meraviglie naturali che il nostro paese offre.