Riserva naturale dello Zingaro: un piccolo paradiso in mezzo ai luoghi più turistici della Sicilia

Nella provincia di Trapani, fra San Vito lo Capo e Scopello, si estendono 1.600 ettari di parco incontaminato. Potrai visitarlo solamente a piedi, ma qui troverai sicuramente un percorso che fa per te: tuffi in mare da calette solitarie, grotte misteriose, immersioni e sentieri di montagna da dove ammirare il falco pellegrino e l’aquila reale.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 28 Febbraio 2019

Un luogo intimo e incontaminato, in mezzo a due spiagge turistiche e sempre affollate. Sto parlando della Riserva dello Zingaro, la prima riserva naturale orientata in Italia. Sono 1.600 ettari di parco che si estendono fra San Vito lo Capo e Scopello, due località in provincia di Trapani. Al suo interno, calette dalle quali puoi fare un tuffo in mare o sentieri di montagna su cui ti puoi inerpicare. Unica regola: ci si sposta esclusivamente a piedi.

Come ti avevamo già spiegato su Ohga a proposito delle riserve naturali in Italia, "orientata" significa che sono possibili piccoli interventi da parte dell'uomo, in particolare attività di agricoltura e allevamento, purché non siano in contrasto con la conservazione dell'habitat. E infatti  questa zona era abitata da pastori e contadini, dei quali sono rimasti ancora i bagli, le vecchie case tipiche.

Ma se sei arrivato fin qui, probabilmente è perché vuoi allontanarti dalla confusione di centinaia di turisti intenti a prendere il sole e trovare un piccolo paradiso dove "la terra profuma ancora di terra ed il mare profuma ancora di mare", come diceva il poeta siciliano Giuseppe Giovanni Battaglia. E allora, abbandona la macchina in uno dei parcheggi all'entrata e prendi la mappa che ti verrà offerta. Da qui potrai decidere quale percorso seguire, se costeggiare il mare o arrampicarti per la montagna. I sentieri sono tutti numerati, perciò anche se non sei una giovane marmotta, perderti sarà impossibile.

C'è poi anche un'altra possibilità, quella di optare per la barca. In questo modo potrai attraversare la riserva via mare e scoprire le spiaggette più nascoste, ma anche le grotte da esplorare. Ad esempio, Cala dell'Uzzo, la più famosa. Da qui puoi accedere a una grotta famosa già in epoca preistorica le cui pareti sono infatti piene di graffiti. Ma se ti piacciono le calette piccole e solitarie, qui non avrai che l'imbarazzo della scelta. Ti consiglio però di indossare le scarpe giuste, perché dovrai arrampicarti su scogli e ciottoli.

E anche se non sei un amante dei bagni in mare, potrai trovare lo stesso percorsi adatti a te, alla scoperta della flora e della fauna di questo angolo di mondo. Oltre 700 specie vegetali tipiche delle macchia mediterranea e tantissime animali. Se stai attento, potrai scorgere il falco pellegrino e l'aquila reale sorvolare la riserva, ma anche il canto dell'usignolo e, verso sera, della civetta. Infine, non trascurare le immersioni in fondali ricchi di alghe e di un'infinita varietà di pesci.

La Grotta dell’Uzzo, raggiungibile da Cala dell’Uzzo, dove puoi ammirare i graffiti preistorici

Il biglietto di ingresso costa solo 5 euro e, se prenoti per tipo, puoi anche pernottare in uno dei rifugi presenti all'interno e risvegliarti già in questo paradiso naturale. La riserva rimane aperta tutto l'anno e per informarti sui cambiamenti nell'orario di apertura e sul calendario di attività previste per quel periodo, puoi consultare il sito ufficiale.

Può essere infatti una bella gita anche durante l'inverno, per staccare qualche giorno dal lavoro. Le temperature sono sempre miti e potrai goderti la natura incontaminata anche a febbraio.