
L'ex dogana di Aprilia, in provincia di Latina, nel Lazio è stata inghiottita da un vasto incendio nella giornata di mercoledì, primo febbraio. I capannoni della sede hanno preso fuoco e le fiamme hanno causato la formazione di una densa colonna di fumo nero. Le squadre dei vigili del fuoco si sono recate sul posto per provare a spegnere l'incendio, ma l'elemento che più sta facendo preoccupare le istituzioni e i cittadini vicini all'ex area di Aprilia è la possibili presenza di amianto. Amianto che è presente nelle coperture dei capannoni che sono andati a fuoco.
Infatti, nel 2021, proprio la presenza di amianto aveva portato la zona a essere destinataria di un'ordinanza di bonifica da parte del sindaco Terra. Ordinanza che, però, non è stata rispettata né fatta rispettare. La zona è stata spesso utilizzata come luogo di smaltimento illegale di rifiuti e già diversi anni fa era stato fatto scattare l'allarme da parte dell'Osservatorio nazionale amianto (Ona).
L'amianto infatti è un materiale altamente inquinante e se dovesse prendere fuoco rischierebbe di sprigionare diossine cancerogene, tossiche e nocive per l'uomo. Da una prima stima sembrano essere quattro i capannoni interessati dall’incendio, ciascuno grande circa 1500 mq.
"L'Ona invita i cittadini a tenere chiuse le finestre, portare in casa gli animali domestici e i panni, evitando per i prossimi giorni di consumare gli alimenti coltivati nei dintorni, specialmente quelli a foglia larga. L'associazione lancia un appello alle istituzioni affinché siano monitorati i livelli di diossina e anche di polveri e fibre di amianto".
Ohga allora ha contattato direttamente l'Arpa Lazio per capire come le istituzioni ambientali si stanno muovendo sulla vicenda.
"Il monitoraggio di Arpa Lazio è stato attivato nella giornata di ieri, giovedì 2 febbraio e oggi verranno prelevati i primi campioni della qualità dell'aria. Campioni che in questi giorni proveremo ad esaminare nel modo più accurato possibile, e che poi, crediamo di pubblicare entro la giornata di lunedì, 6 febbraio. Non dobbiamo allarmarci senza prima capire la gravità della situazione. Gravità che può essere legata solo agli esami definitivi della qualità dell'aria."