Inquinamento luminoso, l’Italia è tra i posti peggiori al mondo per guardare il cielo di notte

Tra i paesi del G20 siamo quello più inquinato dalla luce artificiale, insieme alla Corea del Sud: sul territorio nazionale nessun cielo notturno è incontaminato e tre italiani su quattro non riescono più a osservare la Via Lattea dal luogo in cui abitano, come mostrano i dati dell’Atlante mondiale dell’inquinamento luminoso.
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Federico Turrisi 12 Maggio 2020

La pianura padana non è solo tra le aree più inquinate d'Europa per quanto riguarda la qualità dell'aria. Ha anche un grosso problema di inquinamento luminoso. In quest'area il cielo stellato è solo un lontanissimo ricordo. Ma, più in generale, tutto il territorio nazionale non può certo dirsi immune dal problema. L'Italia è infatti il paese più inquinato dalla luce artificiale tra quelli del G20 (ossia tra le nazioni più sviluppate del mondo), insieme alla Corea del Sud.

A dirlo è l'Atlante mondiale dell’inquinamento luminoso, pubblicato sulla rivista Science Advances nel 2016. Emerge che tre quarti degli italiani non hanno più la possibilità di vedere il cielo stellato incontaminato e di ammirare la Via Lattea – che, tra l'altro, è considerata patrimonio dell'umanità dall'Unesco – dalla propria abitazione. Le zone più interessate dal fenomeno sono ovviamente quelle più densamente popolate, come le aree metropolitane.

Per capire meglio di che cosa stiamo parlando basta dare un'occhiata all'immagine qui sopra, che raffigura i livelli di brillanza (in fisica, è la grandezza che misura il flusso luminoso di una sorgente) in Italia. Il colore nero indica i luoghi dove l'emissione di luce artificiale è praticamente nulla; si passa poi al blu, al verde, al giallo, all'arancione per arrivare infine al rosso, che è il segno della presenza di un forte inquinamento luminoso.

Come possiamo vedere, l'area più critica è proprio la pianura padana, dove spiccano le chiazze rosse intorno a Torino e Milano, insieme a tutta l'area brianzola. Al Centro e al Sud le principali macchie rosse sono localizzate nelle città metropolitane di Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo e Catania. Le aree invece meno disturbate dalla luce artificiale in Italia di notte sono la Sardegna orientale, la parte toscana della Maremma, alcune porzioni dei parchi nazionali del Pollino e della Sila (in Basilicata e in Calabria). Tuttavia, per osservare un cielo stellato davvero incontaminato l'unica via è allontanarsi di qualche chilometro dalla costa.

A che cosa è dovuto tutto questo inquinamento luminoso in Italia? La risposta è ovvia: i principali responsabili sono chiaramente i sistemi di illuminazione dei centri urbani. A questo proposito, è ancora aperto il dibattito sull'illuminazione a led (Light Emitting Diodes). Il passaggio a questa tecnologia in molte città italiane da un lato ha sicuramente garantito dei vantaggi dal punto di vista del risparmio energetico, dall'altro però sta contribuendo a peggiorare la situazione per quanto riguarda l'inquinamento luminoso.

In una ricerca del 2017, pubblicata sulla rivista Science Advances, gli esperti mettono in guardia dal fatto che rimpiazzare i classici lampioni con luce arancione/giallastra al sodio con le sorgenti a led significa aumentare l'inquinamento luminoso nella parte blu dello spettro visibile.

Fonte | "The new world atlas of artificial night sky brightness" pubblicato su Science Advances il 10 giugno 2016.