Italia plastic free: ecco chi ha detto “Basta!”

Un elenco costantemente aggiornato su tutte le città italiane che hanno scelto di dire addio alla plastica.
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Sara Del Dot 10 Gennaio 2019

L’enorme quantità di plastica che produciamo, utilizziamo ma soprattutto buttiamo via, è senza dubbio una delle principali cause del sempre più evidente disastro ambientale che sta soffocando il Pianeta. In particolare, l’utilizzo di oggetti in plastica monouso, ovvero che vengono buttati via dopo essere stati usati una sola volta, è finalmente stato riconosciuto anche a livello istituzionale come una pratica non più sostenibile per la quantità di risorse che la loro produzione e il loro smaltimento e avvio a riciclo richiedono.

Sebbene l’Italia sia in pole position nel panorama europeo per quanto riguarda l’adozione di modelli di economia circolare, cioè quel sistema produttivo in cui un oggetto a fine vita viene trasformato in nuova materia prima con cui costruirne altri invece che essere gettato in discarica o incenerito, si è ritenuto sempre più necessario provare a eliminare direttamente, nei settori in cui è possibile, la produzione e la commercializzazione di plastica monouso.

Sull’onda della direttiva comunitaria che, a partire dal 2021 vieterà produzione e commercializzazione della plastica monouso in tutti i Paesi membri dell’Unione europea, l’Italia ha iniziato a muoversi tramite il divieto, già in vigore da gennaio 2019, di produrre e vendere cotton fioc non biodegradabili. Ma sono tante anche le città italiane che hanno scelto di anticipare l’applicazione della direttiva europea, accogliendo la sfida Plastic Free Challenge lanciata a giugno 2018 dal Ministro dell'Ambiente Sergio Costa e iniziando a eliminare diversi oggetti da luoghi pubblici ben definiti (ad esempio uffici comunali e mense scolastiche). Dai grandi capoluoghi fino ai piccoli Comuni, la voglia di cambiare è tanta. E ne è dimostrazione il già lungo elenco di amministrazioni che hanno deciso di non stare a guardare, ma di agire per dimostrare, ai propri cittadini e al resto del Paese, che cambiare è possibile, un passo alla volta. Ma quali sono le realtà che si sono già mosse per vietare la plastica monouso, quali oggetti hanno scelto di sostituire e quando hanno preso questa decisione?

In questo articolo, ci impegneremo a tenerti sempre aggiornato su quali città, province e regioni italiane hanno detto addio alla plastica, in un elenco che verrà arricchito mano a mano che questi esempi virtuosi aumenteranno nel tempo.

Un’Italia plastic-free

  • Rapallo (Liguria): con un atto varato il 27 dicembre dalla giunta comunale anche il Comune ligure ha detto addio alla plastica monouso sul lungomare, lungo la fascia costiera e nel Municipio.
  • Cagliari (Sardegna): il Consiglio Comunale del capoluogo sardo ha approvato il 17 settembre due mozioni per ridurre la plastica monouso negli uffici pubblici. L'utilizzo di sacchetti, bottiglie, piatti, posate e bicchieri in plastica usa e getta sarà vietato; al loro posto solo articoli analoghi in materiale compostabile e biodegradabile.
  • Tremiti (Puglia): la giunta comunale delle isole Tremiti ha emanato un'ordinanza che vieta l'utilizzo sull'isola di sacchetti e contenitori in polietilene non biodegradabile, ma anche di oggetti come stoviglie monouso, che verranno al più presto sostituite con materiali più sostenibili.
  • Ostuni (Puglia): anche Ostuni ha avviato la propria crociata contro il polietilene, imponendo con un'ordinanza il divieto, a partire dal 1 settembre, per tutti i venditori, i commercianti, enti, associazioni e anche privati, di utilizzare piatti, posate, bicchieri e sacchetti monouso in materiale compostabile e biodegradabile. Inoltre, all'interno del testo di legge si spingono tutti i cittadini privati a recarsi a fare la spesa provvisti di borse in stoffa riutilizzabili e si incentivano ad adottare comportamenti che siano eco-sostenibili, contribuendo a diffondere questo genere di atteggiamento.
  • Pistoia (Toscana): dal 1 settembre 2019 entra in vigore l’ordinanza del Comune di Pistoia con la quale l’amministrazione punta a ridurre progressivamente l’impiego della plastica sul territorio cittadino. Il provvedimento vieta la commercializzazione e la distribuzione di prodotti usa e getta in plastica (come bicchieri, piatti, posate, cannucce, contenitori, sacchetti e via dicendo) per la somministrazione di cibi e bevande in occasione di feste, sagre, manifestazioni ed eventi pubblici di qualsiasi genere organizzati sul territorio del comune di Pistoia su aree e spazi pubblici, al chiuso o all’aperto. Tutti i prodotti dovranno essere in materiale biodegradabile e compostabile.
  • Rende (Calabria): l'amministrazione comunale di Rende ha emesso un'ordinanza con cui a partire dal 1 settembre 2019 si vieta agli esercenti di generi alimentari e ai titolari di ogni altro esercizio commerciale la vendita di prodotti monouso in plastica. Inoltre, in occasione di feste, mercati, sagre, eventi sportivi e concerti sul territorio comunale sarà proibito a commercianti, associazioni ed enti di commercializzare e distribuire materiale di plastica monouso non biodegradabile e compostabile. Chi non rispetta l'ordinanza rischia una multa che può arrivare fino a 500 euro.
  • Brenzone sul Garda (Veneto): il 27 agosto 2019 il Consiglio Comunale di Brenzone sul Garda ha approvato all'unanimità la mozione "plastic free" con cui si mette al bando la plastica monouso e si introduce l’utilizzo esclusivo di posate, piatti, bicchieri, bottiglie e sacchetti tradizionali in materiale biodegradabile e compostabile in municipio e negli uffici pubblici.
  • San Cataldo (Sicilia): a partire dall'1 agosto 2019, nel comune siciliano sarà in vigore un'ordinanza che vieterà l'uso di contenitori e stoviglie monouso non biodegradabili negli esercizi commerciali e nei luoghi pubblici.
  • Pozzuoli (Campania): a partire dall'1 agosto 2019, nel comune dei Campi Flegrei entrerà in vigore un'ordinanza firmata dal sindaco Vincenzo Figliolia, che vieta agli esercizi commerciali di vendere piatti, bicchieri, posate, cannucce e buste in plastica. Questi prodotti dovranno essere sostituiti con alternative realizzate in materiale biodegradabile.
  • Campobello di Mazara (Sicilia): il sindaco Giuseppe Castiglione ha firmato un'ordinanza che vieta, a partire dal 16 luglio 2019, la vendita e l'utilizzo di piatti, bicchieri, sacchetti, posate, miscelatori e cannucce in plastica monouso. Al loro posto, sarà obbligatorio usare materiali compostabili e biodegradabili.
  • Minori (Salerno): con un'ordinanza emessa il 5 luglio 2019, a partire da questa data agli esercizi commerciali e agli operatori turistici del comune della costiera amalfitana è vietato vendere oggetti monouso in plastica come contenitori, stoviglie, posate, piatti, bicchieri, vassoi, coppe, ciotole e cannucce. Sono ammesse solo alternative in materiale biodegradabile e compostabile.
  • Latronico (Basilicata): il Comune lucano ha ufficialmente detto addio alla plastica monouso non compostabile a partire dall'1 luglio 2019. Con l'adesione all'iniziativa Plastic Free, il Comune ha vietato l'uso della plastica monouso in esercizi pubblici, artigianali, termali, bar e ristoranti e anche organizzazioni turistiche, imponendo al suo posto materiali biodegradabili e compostabili.
  • Castellamare di Stabia (Campania): a partire dall'1 luglio 2019 è entrata in vigore l'ordinanza per vietare l'utilizzo della plastica monouso negli esercizi commerciali del Comune. Non sarà quindi più possibile distribuire e acquistare piatti, posate, sacchetti, cannucce e altri oggetti di questo genere in tutti gli esercizi commerciali stabiesi.
  • Scandicci (Toscana): a partire dall'1 luglio in tutti gli eventi pubblici organizzati nel comune alle porte di Firenze è vietata la somministrazione di cibi e bevande con prodotti monouso in plastica come bicchieri, piatti, posate, cannucce, e contenitori che non siano in materiale biodegradabile e compostabile. A stabilirlo l'ordinanza del Sindaco numero 299 del 2019.
  • Regione Toscana: non solo Comuni plastic free. Il 25 giugno 2019, anche il Consiglio comunale della Regione Toscana ha approvato una legge che vieta l'uso e la commercializzazione della plastica monouso in tutti i luoghi comunali e di proprietà del demanio, da spiagge, lidi, parchi, aree protette, ma anche in occasione di sagre, fiere ed eventi collegati in qualsiasi modo alla Regione.
  • Cortina d'Ampezzo (Veneto): anche il Comune di Cortina d'Ampezzo ha deciso di approvare la delibera che vieterà progressivamente l'utilizzo di plastica monouso nelle sedi e uffici comunali, oltre ai centri civici.
  • Carloforte (Sardegna): a partire dal 17 giugno 2019, anche in questo comune costiero della Sardegna vige il divieto di utilizzare e commercializzare oggetti in plastica monouso e non biodegradabile.
  • Sona (Veneto): con la delibera 64 del 4 giugno 2019, anche questo Comune della provincia di Verona intraprende un percorso che lo porterà a ridurre ed eliminare gradualmente l'utilizzo di prodotti usa e getta in plastica come piatti, bicchieri, bottiglie e posate, nel municipio e in tutti gli eventi pubblici organizzati dal comune stesso.
  • Ragusa (Sicilia): a partire dall'1 giugno 2019, negozi ed esercizi commerciali non potranno più vendere oggetti in materiale plastico monouso, tra cui sacchetti, piatti, bicchieri, posate e cannucce. Per esaurire le scorte ancora a disposizione, sarà possibile mettere in circolazione i restanti oggetti in plastica monouso per 90 giorni dall'avvio del provvedimento.
  • Chioggia (Veneto): Il sindaco Alessandro Ferro ha firmato un'ordinanza che prevede, a partire da giugno 2019, che in occasione di feste, sagre ed eventi pubblici tutti gli esercenti e i commercianti distribuiscano esclusivamente posate, piatti, bicchieri e sacchetti in materiali biodegradabili, compostabili o lavabili e che i distributori automatici emettano solo bicchieri per le bevande in materiale compostabile. Inoltre, a partire dal 1 ottobre 2019, il divieto di distribuzione di materiali in plastica monouso si amplierà dalle sole manifestazioni pubbliche a ogni aspetto della quotidianità.
  • Taormina (Sicilia): dall'1 giugno 2019, gli esercenti presenti sul territorio comunale potranno distribuire soltanto sacchetti in materiale biodegradabile. Da agosto, poi, il divieto verrà esteso anche agli altri oggetti in plastica monouso come piatti, bicchieri, posate.
  • Teramo (Abruzzo): dall'1 giugno 2019 verrà applicata in via sperimentale un'ordinanza finalizzata ad abolire la plastica monouso nella città. In esercizi e uffici pubblici sarà bandito l'utilizzo di contenitori monouso non riciclabili.
  • Sassari (Sardegna): il Comune dell'isola ha emesso un'ordinanza in cui ha dichiarato ufficialmente guerra alla plastica, vietando l'uso di utensili, contenitori e sacchetti in polietilene in spiagge, parchi e aree verdi ma anche nell'ambito di manifestazioni pubbliche come concerti e sagre. Ma non solo. L'ordinanza comprende anche il divieto di lasciare volantini pubblicitari attaccati alle auto e a terra, e anche di lanciare in aria palloncini. Infine, nelle spiagge sassaresi sarà assolutamente vietato fumare, se non in determinate aree apposite.
  • Friuli Venezia Giulia: l'intera Regione ha deciso di rinunciare definitivamente alla plastica monouso all'interno degli uffici delle amministrazioni regionali, degli enti strumentali e delle società interamente partecipate. Lo ha deciso il Consiglio regionale, che a fine gennaio 2019 ha approvato all'unanimità la mozione proposta dal Movimento 5 Stelle che ha impegnato la Regione ad aderire alla campagna "Plastic Free Challenge". Il divieto riguarderà non soltanto gli uffici ma anche tutti gli eventi promossi dalla Regione.
  • Ustica (Sicilia): a partire dal 30 maggio 2019 saranno in vigore nuove regole in merito all'utilizzo di prodotti in plastica monouso, sia per residenti, sia per esercenti, sia per turisti. In divieto coinvolge piatti, posate, vassoi, cannucce, palette per gelato e caffè, e i trasgressori rischiano una multa fino a 500 euro e una sospensione dei loro esercizi commerciali.
  • Somma Vesuviana (Campania): il sindaco del Comune campano Salvatore Di Sarno ha scelto di preservare l'ambiente firmando un'ordinanza che impone agli esercenti commerciali, artigiani ed esercenti pubblici la somministrazione di cibo e bevande esclusivamente con l'uso di posate, piatti, bicchieri, vassoi, paline per il caffè, contenitori per l’asporto di cibi, sacchetti monouso (shoppers) in materiale biodegradabile e compostabile.
  • Realmonte (Sicilia): a partire dal 1 maggio 2019, tutti gli esercenti che operano sul territorio comunale potranno distribuire ai loro clienti soltanto sacchetti monouso in materiale biodegradabile. A partire dal 1 giugno 2019, poi, il divieto sarà esteso anche agli altri oggetti in plastica monouso come piatti, posate, bicchieri, cannucce, aste per palloncini.
  • Capri (Campania): il sindaco Gianni de Martino ha firmato  un'ordinanza che vieta, a partire dal 1 maggio 2019, l'uso e la commercializzazione di oggetti in plastica monouso come piatti, bicchieri, posate, palette per il caffè e sacchetti. L'ordinanza vale su tutto il territorio comunale e anche per lidi e spiagge.
  • San Vito Lo Capo (Sicilia): a partire dal 1 maggio 2019, è in vigore un'ordinanza sindacale che vieta la vendita e uso di piatti, bicchieri e posate in plastica non compostabile.
  • Sperlonga (Lazio): firmata un'ordinanza che impone, a partire dal 1 maggio 2019, il divieto di usare buste non biodegradabili negli esercizi pubblici e commerciali. Ma non solo. A partire dall'estate, tutti gli esercizi commerciali e di ristorazione dovranno utilizzare e servire esclusivamente piatti, bicchieri, cannucce e posate in materiali compostabili. Inoltre, per fare la spesa sarà consentito l'utilizzo esclusivo di borse di stoffa o carta.
  • Bergamo (Lombardia): a partire da fine marzo 2019,  il Comune di Bergamo ha imposto la messa al bando di bottigliette e plastiche usa e getta nelle sedi e uffici comunali e negli eventi in luoghi pubblici.
  • Giaveno (Piemonte): il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità il 22 marzo 2019 l'ordinanza che impegna amministrazioni, scuole, imprese e associazioni ad abolire la plastica monouso, soprattutto le bottigliette, dai propri uffici e le proprie sedi.
  • Ischia (Campania): tutti i sei comuni dell'isola hanno firmato un'ordinanza per bandire i prodotti alimentari in plastica come bicchieri, piatti, posate, contenitori take away. Si rischiano multe fino a 500 euro.
  • Valle d'Aosta: la Regione ha imposto in tutte le sue strutture amministrative l'abbandono di oggetti di plastica monouso (a cominciare dalle bottigliette dei distributori) a partire dal 15 febbraio 2019. Stoviglie, piatti e bicchieri sono stati progressivamente sostituiti da materiali biodegradabili. Al bando della plastica si aggiunge un maggior impegno nella lotta contro lo spreco alimentare, sempre nelle strutture amministrative regionali.
  • Palermo (Sicilia): il sindaco della città Leoluca Orlando, ha dichiarato Palermo città plastic free a partire dal 15 febbraio 2019. La normativa vieta gli oggetti di plastica monouso negli esercizi commerciali, ma anche in occasione di manifestazioni, concerti, sagre, mercatini ed eventi pubblici. Gli oggetti banditi sono bicchieri, posate, bottiglie, sacchetti, cannucce, bastoncini per mescolare il caffè.
  • Messina (Sicilia): approvata il 12 febbraio 2019 la mozione presentata a ottobre in Consiglio comunale, che prevede l'obbligo di utilizzare sacchetti, piatti, bicchieri e posate monouso soltanto in materiale biodegradabile in occasione di feste pubbliche, sagre ma anche in mense scolastiche e universitarie.
  • Mariano Comense (Lombardia): l'11 febbraio 2019 è stata approvata in Comune la mozione che prevede, entro la primavera, l'eliminazione degli oggetti in plastica monouso in tutti gli uffici e gli edifici comunali.
  • Troina (Sicilia): vietata la vendita e l'utilizzo di prodotti in plastica come cannucce, piatti, bicchieri, sacchetti e altri oggetti in plastica monouso in luoghi pubblici ed esercizi commerciali.
  • Santa Flavia (Sicilia): il 5 febbraio 2019, il Sindaco del Comune ha firmato l'ordinanza che vieta la vendita e l'utilizzo di prodotti in plastica monouso in bar, ristoranti, pizzerie, paninerie, rosticcerie e altri esercizi. Per i primi due mesi, però, è stato concesso ai commercianti lo smaltimento del materiale che avevano già.
  • Capaci (Sicilia): a partire da febbraio 2019, anche a Capaci sono state bandite le stoviglie monouso non biodegradabili, ma anche i sacchetti in plastica e altri materiali sostituibili da altri biodegradabili. Una regola che vale sia per i residenti che per i turisti.
  • Porto Azzurro (isola d'Elba): con l'ordinanza sindacale n.1 del 24 gennaio 2019, il Comune ha scelto di applicare il divieto di vendita di oggetti in plastica monouso nei luoghi pubblici. L'obiettivo è quello di estendere il provvedimento anche nell'ambito del carcere, luogo in cui si riscontrano diversi problemi riguardo lo smaltimento di rifiuti.
  • Città della Pieve (Umbria): il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità un piano che prevede, nell'ambito di fiere e manifestazioni sul suolo pubblico, la messa al bando della plastica monouso in favore di un sostituto biodegradabile.
  • Como (Lombardia): il 23 gennaio 2019, la giunta comunale ha approvato la mozione che impone l'eliminazione di tutta la plastica monouso da catene di distribuzione, pub, bar, locali ed esercizi commerciali entro il 2020, in favore di materiali biodegradabili.
  • Otranto (Puglia): a partire dal 22 gennaio 2019, nelle mense scolastiche è stata avviata una progressiva sostituzione delle stoviglie monouso in favore di altre realizzate in materiale biodegradabile.
  • Campo dell'Elba: grazie a un'ordinanza firmata dal Sindaco il 21 gennaio 2019, sono stati progressivamente eliminati tutti gli oggetti di plastica monouso sul territorio comunale. Al loro posto, introdotte stoviglie, piatti, contenitori e bicchieri riutilizzabili o in alternativa realizzati con materiali biodegradabile.
  • Bellona (Caserta): dal 14 gennaio 2019 sono stati banditi dalle mense scolastiche i prodotti in plastica monouso, sostituiti da kit appositi di stoviglie in materiale biodegradabile.
  • Agrigento (Sicilia): in due scuole dell'agrigentino sono state bandite posate, bicchieri, piatti e distributori di acqua in bottiglie. Si tratta delle prime due scuole ad aderire alla campagna delle associazioni Marevivo e Sorella Natura che mirano a eliminare la plastica monouso dagli istituti scolastici.
  • Riomaggiore (La Spezia): Il piccolo Comune delle Cinque Terre darà tempo fino al 2020 a tutti gli esercizi di ristorazione di eliminare la plastica monouso dai loro prodotti di vendita. Chi aprirà un'attività nuova, invece, dovrà adeguarsi da subito, e ciò vale anche per feste pubbliche e sagre.
  • Bari: a partire dal 7 gennaio 2019, il capoluogo pugliese ha scelto di eliminare la plastica monouso dalle mense scolastiche.
  • Città di Castello (Umbria): il Comune di Città di Castello aveva già in passato eliminato completamente l'uso di vettovaglie in plastica dalle mense scolastiche. Oggi, accogliendo la Plastic Free Challenge, questa transizione verso materiali più sostenibili si sposta anche alle stoviglie utilizzate negli ospedali e in sagre e manifestazioni organizzate dal Comune.
  • Vernazza (Liguria): il Comune di Vernazza, a partire dal 1 gennaio 2019, ha messo al bando per le attività commerciali e ristorative l'utilizzo di oggetti in plastica monouso per salvaguardare spiagge, sentieri e porticcioli. L'ordinanza, firmata a ottobre 2018, ha completato quella già in vigore da agosto che proibiva la messa in circolazione di sacchetti non biodegradabili.
  • Castiglione della Pescaia (Toscana): a partire dal 1 gennaio 2019, il Sindaco del comune toscano ha emanato un'ordinanza in cui vieta la vendita, a tutti gli esercenti commerciali e ai proprietari di bar e ristoranti, di oggetti in plastica monouso come piatti, posate, bicchieri, buste, cannucce e palette per il gelato, sostituiti con materiali biodegradabili.
  • San Vito Chietino (Abruzzo): a partire dal 1 gennaio 2019, su tutto il territorio comunale è proibito vendere e utilizzare stoviglie di plastica monouso e altri oggetti come cannucce e contenitori.
  • Taranto (Puglia): da gennaio 2019, la città pugliese ha imposto l’eliminazione di oggetti in plastica monouso come piatti, posate, bicchieri, bacchette per il caffè e cannucce all’interno di scuole, uffici pubblici ed esercizi commerciali, per sostituirli gradualmente con materiali biodegradabili. La normativa prevede inoltre la sostituzione dei contenitori d’acqua con boccioni in vetro.
  • Treviso: l'11 dicembre 2018 anche l'amministrazione di Treviso ha approvato la mozione per l'eliminazione della plastica monouso da uffici comunali e scuole. Al suo posto materiali biodegradabili ed erogatori d'acqua alla spina, tutto accompagnato da una costante campagna di sensibilizzazione.
  • Fondi (Lazio): A dicembre 2018, il Comune laziale ha avviato una sperimentazione nelle mense cittadine, in cui i prodotti in plastica usa e getta sono stati sostituiti con materiali più sostenibili come ad esempio bicchieri in PLA derivato dal mais, posate in Mater-bi, piatti in polpa di cellulosa.
  • Mira (Veneto): anche il Consiglio comunale di Mira ha approvato il 2 dicembre 2018 una mozione che vuole trasformare il Comune in un luogo plastic free, a cominciare dall'aumento dei distributori di acqua potabile per ridurre l'acquisto e il consumo delle bottigliette.
  • Milano: a fine novembre 2018, il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno per eliminare la plastica usa e getta dagli uffici comunali e quelli delle aziende partecipate, tipo Atm. A dicembre poi, è stata approvata un'altra proposta, finalizzata a impedire la vendita di oggetti in plastica (tra cui anche i palloncini) in occasione di feste, eventi e manifestazioni promosse dall'amministrazione che si svolgono in parchi e zone verdi.
  • Bordighera (Liguria): il 26 novembre 2018 è stata firmata l'ordinanza n. 49, che vieta per tutte le attività commerciali, artigianali e alimentari la vendita, e l'utilizzo di materiali in plastica monouso come sacchetti, cotton fioc, piatti, bicchieri e posate. Il divieto vale anche per tutte le manifestazioni, feste e sagre che si svolgono sul territorio comunale. Tutti gli oggetti citati sono stati sostituiti da un corrispettivo in materiale biodegradabile e compostabile, pena una multa dai 250 ai 500 euro.
  • Pescara (Abruzzo): il 13 novembre 2018 il Comune di Pescara ha approvato una mozione che impone la progressiva eliminazione della plastica monouso in tutte le attività comunali.
  • Pachino (Sicilia): dal 1 novembre 2018 ha bandito la plastica monouso imponendone la riduzione e implementando la raccolta differenziata sul territorio.
  • Follonica (Toscana): a ottobre 2018 il Sindaco di Follonica ha firmato una delibera con cui si impegna nell'eliminazione della plastica monouso nelle scuole e negli uffici comunali, attraverso la sostituzione, ad esempio, di bicchieri dei distributori con bicchieri biodegradabili e brocche d'acqua al posto delle bottiglie nelle mense.
  • Ancona (Marche): il 29 settembre 2018 il Consiglio comunale di Ancona ha approvato la mozione PlasticFree proposta dal Movimento 5 Stelle, predisponendo la graduale eliminazione di tutti gli oggetti in plastica monouso da uffici pubblici, ma anche servizi ed eventi organizzati dal Comune stesso.
  • Aosta (Valle d'Aosta): Giovedì 26 luglio 2018, il Comune di Aosta ha accolto la Plastic Free Challenge, imponendo l'eliminazione totale di qualunque articolo di plastica monouso nel minor tempo possibile.
  • Noto e Avola (Sicilia): il 21 luglio 2018, entrambi i sindaci dei due Comuni siciliani hanno firmato un’ordinanza per mettere al bando utilizzo e vendita di oggetti in plastica monouso non biodegradabili come piatti, bicchieri e posate. L’ordinanza è stata applicata a partire da agosto 2018 limitatamente a sagre e feste pubbliche, e si è poi ampliata a qualunque occasione e spazio pubblico da gennaio 2019. Le sanzioni per chi non aderisce all’ordinanza vanno da 25 a 500 euro.

Ultimo aggiornamento | 18 settembre 2019, di Federico Turrisi