
Mai sentito parlare di conservazione delle specie? Un tema così importante che numerosi team sparsi in tutto il mondo stanno cercando di capire il modo per proteggere il maggior numero di specie animali a rischio esistenti. Uno studio recente, pubblicato su Frontiers in Science, si concentra sulla conservazione dell'ultima biodiversità non protetta.
La ricerca discute l'identificazione di siti insostituibili e il costo per proteggerli. Questi siti sono concentrati nei tropici. Molti non sono stati inclusi nelle recenti espansioni delle aree protette. Dare priorità a questi siti potrebbe salvare il maggior numero di specie al minor costo.
La ricerca afferma che i siti di biodiversità insostituibili si trovano principalmente nelle regioni tropicali e ospitano un'alta percentuale di specie endemiche. Molti di questi siti non sono ancora protetti e sono minacciati da attività umane come l'agricoltura, l'estrazione mineraria e lo sviluppo.
Il costo della protezione di questi siti è stimato tra 169 e 228 miliardi di dollari USA. Questo investimento dovrebbe essere effettuato nei prossimi cinque anni. Le principali minacce a questi siti sono la conversione dell'habitat e il degrado del suolo.
Nonostante l'elevato costo, gli autori sostengono che l'investimento sia accessibile e necessario. Sottolineano che i benefici della protezione di questi siti, come i servizi ecosistemici e la mitigazione dei cambiamenti climatici, superano di gran lunga i costi.
Sono stati identificati 16.825 siti dall'Argentina alla Papua Nuova Guinea, che dovrebbero essere conservati nei prossimi cinque anni al fine di evitare l'imminente estinzione di animali e piante che non si trovano in nessun altro luogo.
Un lavoro difficile, ma necessario. Che le Nazioni Unite stanno portando avanti con l'accordo "30 entro il 2030", che prevede:
A livello europeo invece, l'UE ha appena approvato la Nature Restoration Law, per cui è previsto che entro il 2030 il 20% delle aree terrestri e marine sarà salvaguardato dall’UE.