La Cop 28 di Dubai è già da record: approvato il fondo loss and damage al primo giorno di Summit

Subito al primo giorno della 28ª Conferenza mondiale sul clima i Paesi membri dell’Onu hanno annunciato di aver centrato il primo obiettivo. Il fondo di Perdite e danni rivolto economicamente a favore dei Paesi meno sviluppati è stato approvato. Ecco in cosa consiste e come funzionerà.
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Mattia Giangaspero 1 Dicembre 2023

Primo giorno di Cop28 a Dubai e primo obiettivo centrato. (Noi aggiungiamo: "non era mai accaduto fino a ora in 28 anni di Conferenza mondiale sul clima").

Infatti nella giornata di giovedì 30 novembre, dopo l'inaugurazione delle due settimane di Summit globale sui problemi legati alla crisi climatica. i Paesi membri dell'Onu si sono messi subito a lavoro per trovare la quadra definitiva sul fondo loss and damage presentato l'anno scorso in Egitto durante la 27ª Cop, discusso per 12 mesi e adesso approvato definitivamente.

Ora, per chi ancora si stesse chiedendo di cosa si tratta facciamo un breve recap su "cos'è il fondo loss and damage".

Si tratta di un Fondo Perdite e Danni voluto dai Paesi meno sviluppati al mondo che, riuniti l'anno scorso, hanno chiesto ai Paesi più ricchi di non venir meno agli Accordi di Parigi nel 2015. Infatti secondo l'Accordo sul clima le Nazioni più sviluppate dovrebbero coprire le perdite e i danni del riscaldamento globale.

Infatti il fondo in questione è di compensazione, a livello economico, per i danni che subiscono ogni anno gli Stati più vulnerabili e colpiti dalla crisi climatica. 

Questi  in proporzione, hanno meno responsabilità nell’innesco e nell’aggravarsi del riscaldamento globale antropico rispetto ai maggiori inquinatori mondiali di oggi, che spesso sono anche i Paesi che hanno consumato quote rilevanti del budget di carbonio globale perché protagonisti della rivoluzione industriale. E quindi anche volendo fare un'analisi più ampia allargando il periodo delle emissioni, da quelle attuali a quelle storiche è chiaro che la bilancia delle responsabilità non è in pari.  Con il Fondo loss and damage si riconosce questa situazione e si contribuisce economica per provare a risolverla.

In cosa consiste l'accordo sul Loss and Damage?

L'elaborazione del sistema Loss and Damage, auspicato durante la Cop27, era arrivato dopo un teso incontro di 2 giorni, avvenuto ad Abu Dhabi a inizio novembre, tra tutti i Paesi membri delle Nazioni Uniti. e dalla bozza, emersa in quell'occasione, niente è stato modificato. Quindi lo stesso fondo sarà gestito per quattro anni dalla Banca Mondiale, una scelta però contestata dagli attivisti visto il ruolo predominante che vi giocano i Paesi occidentali. Ogni anno fino al 2030 il fondo dovrà garantire un "salvadanaio di 100 miliardi di euro almeno" , mentre i Paesi in via di sviluppo chiedono che siano garantiti almeno 400 miliardi.

Qui però arriva la nota negativa. La contribuzione sarà volontaria. Al finanziamento potranno accedere tutti i Paesi in via di sviluppo, con una percentuale di allocazione minima per quelli particolarmente in difficoltà e le piccole isole. Questo fa capire come, il fatto di aver istituito un fondo per la prima volta che combatta economicamente la crisi climatica sia un successo, ma che il lavoro non è ancora finito. Il fondo e la sua gestione va testato e i soldi via via vanno aumentati.

E l'Italia?

Di recente la Premier Giorgia Meloni ha parlato proprio a Dubai indicando che l'Italia prenderà parte al fondo Loss and Damage. Ancora da capire con quali modalità e con quanti contributi dal punto di vista economico