La crisi climatica fa bruciare di caldo l’Argentina: l’ultima ondata di calore è diventata 60 volte più probabile

Uno studio ha analizzato l’influenza del riscaldamento globale causato dall’uomo sulla recente heatwave registrata nel paese sudamericano.
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Gianluca Cedolin 15 Gennaio 2023

Il 2022 è stato uno dei primi cinque anni più caldi mai registrati e, nel periodo, sono stati battuti diversi record di temperatura (l'estate europea, per esempio, è stata la più calda di sempre, e anche in Italia abbiamo superato diversi primati).

Uno dei paesi ad aver sofferto le più violente ondate di calore è stato l'Argentina, che ha cominciato e finito l'anno in balia del caldo estremo: a gennaio 2022 era stato per diversi momenti il paese più caldo al mondo e le temperature superiori ai 40°C in oltre 50 città avevano generato incendi, siccità e interruzioni della corrente elettrica.

A inizio dicembre una nuova ondata di caldo record ha prostrato l'Argentina, dove il termometro ha superato i 40°C in diversi punti, arrivando fino ai 46°C della stazione di Rivadavia, vicina al confine con Bolivia e Paraguay. Conosciamo benissimo chi è il responsabile di questo caldo insopportabile: la crisi climatica. Quello che però non sapevamo per certo era quanto fosse responsabile, in che misura.

Un recente studio a rapida attribuzione, condotto e concluso in meno di un mese dagli esperti e dalle esperte del World Weather Attribution, ha combinato modelli climatici e dati basati sulle osservazioni per stabilire come il cambiamento climatico causato dall'uomo abbia influenzato la probabilità e l'intensità di un'ondata di calore.

Nel caso della heatwave argentina del mese scorso, hanno concluso i ricercatori, il cambiamento climatico ha reso l'evento 60 volte più probabile e 1,4°C più caldo rispetto a un'eventuale ondata di caldo che si fosse verificata in un pianeta non alterato dal riscaldamento globale.

Lo studio, ma questo lo sapevamo già, ha inoltre ribadito che in futuro le ondate di calore saranno sempre più violente e probabili, almeno che il riscaldamento globale non comincerà a calare. Abbiamo anche la soluzione per quello, cioè tagliare le emissioni di gas serra: non ci resta che sbrigarci.