La data di scadenza degli alimenti: entro quando vanno consumati i nostri cibi?

L’informazione che tutti consultiamo nell’etichetta di un alimento è certamente la sua data di scadenza. È davvero così rigida? Oppure ci sono dei casi in cui può essere spostata di qualche giorno (prima o dopo)?
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Simona Cardillo 21 Ottobre 2018
* ultima modifica il 30/09/2022

La spesa è sempre più consapevole. Sta diventando una cultura diffusa leggere con attenzione le etichette degli alimenti che acquistiamo, dedicare attenzione agli ingredienti e all’origine dei cibi. Mi capita sempre più di frequente di scorgere tra le corsie del supermercato molte persone intente a leggere nei minimi dettagli tutte le informazioni di una vivanda.

La prima indicazione che proprio tutti (anche i meno attenti) guardiamo è la data di scadenza. Non solo determina il tempo massimo per consumare un cibo, ma ci fornisce anche un’idea importante su quanto sia fresco quel cibo. Due confezioni dello stesso alimento con date di scadenza differenti indicano sicuramente che uno è stato prodotto prima dell’altro e che quindi uno è più “recente” rispetto all’altra confezione. Per questo, io scelgo sempre quello con la data più scadenza più lontana.

Devi però considerare un aspetto importante. La data di scadenza di un prodotto non è legge. È solo un’indicazione importante, ma comunque non vincolante. Come in ogni cosa, anche in questo caso esistono delle eccezioni. Vediamo quali.

I prodotti freschi sono tra quelli che incutono più timore. Quante volte aprendo il frigorifero, ti sei chiesto: “Questo formaggio è andato a male? Posso consumare la pasta fresca anche se è scaduta da qualche giorno?”. La risposta è: dipende. In generale, i prodotti freschi si mantengono anche un paio di giorni oltre la scadenza se conservati correttamente. Quindi non buttare un alimento il giorno successivo a quello della data di scadenza! Se invece dovessi trovare in frigo una confezione gonfia anche prima della data di scadenza indicata sull'etichetta (un classico sono i formaggi freschi con la plastica protettiva che sembra stia per esplodere), buttala perché quell’alimento è sicuramente andato a male.

I cereali sono cibi che si conservano abbastanza bene, quindi anche se scaduti, puoi mangiarli purché abbiano un bell’aspetto e un buon sapore. Mangia pure tranquillamente pane, pasta e riso, anche oltre la data di scadenza, se mantenuti in ottimo stato.

I prodotti freschi scaduti non vanno assolutamente mangiati se hanno muffe o emanano cattivo odore. Attenzione anche alla data di scadenza degli oli perché tendono a invecchiare facilmente. Una volta aperta una bottiglia, ricordati di usarlo!

Come hai potuto scoprire, la data di scadenza è un’informazione preziosissima ma non rigida. Tutto dipende sempre dal tipo di cibo e di come esso viene conservato. In generale, vale sempre la regola del buon senso: se le condizioni di un alimento, il suo odore e il suo aspetto sono ancora buoni, non ti resta che assaggiarlo e valutare in base al suo sapore. Fidati quindi dei tuoi occhi, del tuo naso e soprattutto del tuo palato.

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