
L’hanno definito una “virtual tongue”, una lingua virtuale. È il nuovo algoritmo intelligente che sarà in grado di predire l’aspetto, il colore, la forma e il sapore di un cibo. Attraverso l’apprendimento automatico, algoritmi per big data, cloud computing e dati sperimentali, il software sviluppato dal Politecnico di Torino nell’ambito di un progetto europeo del programma Horizon 2020, sarà capace di analizzare le proprietà organolettiche di un alimento specifico dalla sua composizione chimica e con l’integrazione di dati raccolti dagli alimenti stessi e la costruzione di modelli molecolari, descriverà in anticipo, dunque, gli effetti che ciascuno di essi potrà avere sull’organismo umano.
Oltre a migliorare le tecnologie alimentari, dunque, il software potrebbe avere un importante impiego anche nella salute, permettendo ai medici di impostare una dieta funzionale e mirata direttamente dal computer. Si chiama “Virtuosus” e oltre all’Italia è un progetto che prevede nove partecipanti accademici e del settore provenienti da tre paesi europei: Grecia, Spagna e Svizzera. Il progetto partirà dall'olio e dal vino per poi espandersi al patrimonio della dieta mediterranea.
Il progetto Virtuosus si è prefisso obiettivi che abbracciano diversi ambiti. Potrebbe per esempio rivelarsi molto utile all’intero settore agroalimentare poiché favorirebbe il lavoro di funzionalizzazione di cibi e bevande e ottimizzerebbe l’agricoltura di precisione. Allo stesso tempo, Virtuosus andrebbe ad integrare il mondo delle tecnologie alimentari finalizzate a migliorare la produzione. In base alla previsione del gusto, per esempio, il software potrebbe prevedere i risultati di un innesto d'uva specifico.