La Grecia è la prima nazione europea che vieta la pesca a strascico: perché è importante per l’ambiente

L’annuncio un po’ a sorpresa è arrivato durante la conferenza stampa internazionale sulla protezione degli ambienti marini avvenuta il 9 aprile ad Atene.
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Mattia Giangaspero 18 Aprile 2024

Come avviene ogni anni ad Aprile, anche nel 2024 si è svolta la solita conferenza internazionale sulla protezione ambientale dei mari in cui si ribadiva la volontà da parte di tutte le istituzione di continuare a perseguire l'obiettivo di salvaguardare sempre più aree marine. Questa volta però i contenuti della Our Ocean Conference, tenuta il 9 aprile in Grecia ad Atene, sono stati più specifici.

Il Primo ministro greco, Kiryakos Mitsotakis ha affermato che saranno presto realizzati due grandi parchi marini nazionali, uno nel Mar Egeo e l'altro nel Mar Ionio, ma anche che la Grecia sarà la prima nazione europea ha vietare per sempre la pesca a strascico nelle sue aree marine protette (attualmente sono  salite dal 19.8% al 30% del totale). Pensa che in Italia solamente il 7% delle aree marine è considerato protetto mentre la media Europea si attesta sul 12% dei mari. La Grecia con questa scelta dei due nuovi parchi raggiunge gli obiettivi fissati dalla Commissione Europea inseriti nel rapporto "Strategia dell’Unione Europea per la biodiversità". L'investimento complessivo che il Premier greco ha previsto per proteggere gli ecosistemi marini è di circa 780milioni di euro

Tornando invece sull'altra novità della Grecia, ovvero  il divieto della pesca a strascico, questa entrerà in vigore entro il 2026 per i parchi nazionali marini e nel 2030 per tutte le restanti aree.

Si tratta di una legge fondamentale non solo per la salvaguardia dell'habitat marino, ma anche per ridurre le emissioni di CO2. 

La pesca a strascico è una tecnica di pesca che prevede il trascinamento di una rete sul fondale marino per catturare i pesci. Questa pratica è molto efficace dal punto di vista della quantità, ma può avere un impatto negativo sull'ambiente 

Quando le reti da pesca vengono trascinate sul fondale, infatti, sollevano sedimenti che contengono carbonio organico. Questo, che si è accumulato nel corso di millenni, viene quindi rilasciato nell'atmosfera sotto forma di CO2.

Lo studio ha rilevato che il carbonio rilasciato dalla pesca a strascico raggiunge l'atmosfera nell'arco di 7-9 anni. Questo processo è relativamente lento, ma ha comunque un impatto significativo sul clima.

Parlando di numeri, secondo un rapporto pubblicato su Fronties la pesca a strascico rilascia nell'atmosfera tra 340 e 370 milioni di tonnellate di CO2 all'anno. Questo rappresenta circa il 10% delle emissioni globali di CO2 provenienti da attività umane.