
Pensa che in soli 3 decenni, quindi 30 anni, è andato perso, ogni anno, un volume d'acqua equivalente a 20 volte i lago Maggiore. Non è il futuro, ma quello che è successo e succede già oggi. La rivista scientifica Science ha reso noto uno studio sui laghi che, per forza di cose, ha messo in relazione i cambiamenti climatici e le risorse idriche. Il dato è che più della metà (il 53%) dei circa 2000 grandi laghi in tutto il mondo si sta lentamente prosciugando.
All'interno dello studio è stata fatta una precisazione sulla perdita netta di volume d'acqua e sulle varie motivazioni, ma il cambiamento climatico sembra essere quello che incide di più. Il trentennio preso in esame è quello che va dal 1992-2020. Lo studio è stato portato avanti grazie alle riprese satellitari.
Durante i tre decenni, i grandi laghi (quelli con una superficie superiore a 100 km2) e i bacini artificiali maggiori (più di 4 km2) hanno perso, cumulativamente, circa 21,5 miliardi di tonnellate (Gt) di acqua ogni anno. Volendo osservare esclusivamente la superficie, il bilancio sarebbe positivo: tra 1984 e 2015, a fronte di una perdita di 90mila km2, se ne sono aggiunti 184mila nuovi km2 altrove.
Le perdite di acqua dai grandi laghi, quelli considerati dallo studio sono oltre l’80% delle riserve idriche di acqua dolce mondiali, riescono a influenzare sia il ciclo dell’acqua sia il ciclo del carbonio. E le conseguenze sono tutte legate all'attività umana. Possono ricadere sull’agricoltura per esempio.
“Anche i cambiamenti nel deflusso potrebbero contenere un’impronta di cambiamento climatico attraverso l’aumento dell’evaporazione. Se ipotizziamo che una parte delle perdite idriche dovute al deflusso sia attribuibile al cambiamento climatico, il 43% dei laghi in via di prosciugamento è stato almeno parzialmente influenzato dal cambiamento climatico, in quanto le perdite idriche sono state dominate da variazioni della temperatura, dell’evapotraspirazione o del deflusso”