La nuova pista da bob per le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 non si farà: è la prima volta nella storia dei Giochi

Ultim’ora: il governo italiano rinuncia alla costruzione della pista da bob per le olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026. L’annuncio arriva direttamente dal Presidente del Coni Malagò: una grande vittoria ambientale, vediamo insieme perché.
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Mattia Giangaspero 16 Ottobre 2023

Per la prima volta nella storia delle Olimpiadi invernali, un evento sarà disputato fuori dai confini del Paese ospitante. A quasi due anni dai giochi di Milano Cortina 2026 è stata confermata la rinuncia, da parte del governo italiano, a costruire il "Cortina sliding center", ovvero un impianto sportivo che avrebbe permesso lo svolgimento di gare di: skeleton, slittino e bob.

Si tratta di una scelta dettata solamente per questioni ambientali e, forse, fino a qualche anno fa tutto questo poteva suonare come una disfatta sia sportiva sia di credibilità di un Paese. Adesso invece potrebbe essere considerato come un atto di forza e un messaggio politico da voler lanciare al mondo per far capire come l'ambiente e il paesaggio viene prima di tutto il resto. Ancor di più quando quel che si andrebbe a costruire avrebbe un grande impatto ambientale sull'ecosistema e verrebbe usato solamente per svolgere poche gare internazionali.

Questo lo diciamo perchè è proprio quello che era stato pensato per il centro di Cortina: 4 gare a febbraio del 2026 (per soli 40 atleti) dal costo di 124 milioni di euro e una deforestazione di oltre 25mila metri quadri di vegetazione (secondo i dati del Club alpino italiano – Cai), niente più. Per non parlare anche dei 3mila metri cubi d'acqua da dover prelevare dalle riserve comunali per la formazione del ghiaccio. Dall'impatto paesaggistico, poi, sottraiamo quello emissivo della costruzione dell'impianto.

Insomma, un danno troppo grande, oltre che un dispendio economico gravoso viste le poche attività sportive. Tutti fattori che si scontrerebbero anche con il messaggio di fondo che queste Olimpiadi vogliono lanciare, ovvero: "Le Olimpiadi più sostenibili di sempre".

Infatti è da poco più di un mese che si parla della pista da bob di Cortina che sarebbe stata costruita appositamente per le sole gare citate prima. Sia i cittadini di Cortina e di tutta l'area limitrofa, sia alcune associazioni ambientali avevano sollevato dubbi sulla realizzazione del progetto, citando anche quel che poi era accaduto, sempre per le Olimpiadi invernali del 2006 a Torino con l'impianto a Cesana. 

L'annuncio ufficiale è arrivato direttamente dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, in occasione del suo intervento dal palco della 141esima Sessione del Comitato Olimpico Internazionale (Cio) che si sta svolgendo a Mumbai in India.

Sulla comunicazione c’è stata anche la condivisione da parte del Cio. La presidente della Commissione di coordinamento Kristin Kloster Aasen che ha parlato di una "decisione responsabile". Il presidente del Coni ha anche fatto sapere che il governo ha annunciato la decisione due giorni fa. La prima candidata a sostituire l’Italia è l’Austria: "È un potenziale candidato e sarebbe felice di sostenervi", ha confermato oggi Karl Stoss, presidente del Comitato olimpico austriaco e membro del Cio a Malagò.

Il fallimento della realizzazione del "Cortina sliding center"è stato possibile grazie anche a una serie di fattori che sono venuti in aiuto della questione ambientale. Uno su tutti economico. Infatti inizialmente, quando fu presentato il masterplan si pensò di spendere solamente 40milioni di euro per il rifacimento della pista Eugenio Monti. Ben presto però si è capito che una semplice ristrutturazione non era possibile: di fatto bisognava demolire il vecchio tracciato – l’unica cosa che finora era stata portata a termine – per poi costruirne un impianto nuovo.  Guerra, caro energia e inflazione hanno fatto lievitare i costi fino a raggiungere una cifra spropositata per la pista, ovvero i 124milioni di euro di cui parlavamo prima.

L’unica conclusione che si potrebbe dare adesso è che le gare di bob, skeleton e slittino dovranno avere un'altra sede. Si pensa agli impianti presenti in Austria o in Svizzera (la pista di St. Moritz o quella di Innsbruck), ma ancora nulla è certo. Quel che siamo contenti di annunciare è che si tratta di una grandissima vittoria per l'ambiente, visto il rischio di una nuova "cattedrale nel deserto", oltre che per le casse dello Stato.