
Poco più di un anno fa, l'Australia veniva travolta da una serie di incendi devastanti, costata la vita a decine di persone e, dicono le stime, a oltre un miliardo di animali selvatici. In questi ultimi giorni è alle prese con un'ondata eccezionale di piogge che ha provocato l'allagamento di campi e intere città, costringendo all'evacuazione di decine di migliaia di persone (circa 18.400 finora). Al momento non ci sarebbero vittime. Lo stato più martoriato è il Nuovo Galles del Sud, nell'Australia orientale, dove in alcune aree è stato dichiarato lo stato di calamità naturale.
Sono diventati virali sui social i filmati di ragni che scappano dall'alluvione e invadono i centri abitati. Per di più, le autorità hanno segnalato diversi avvistamenti di serpenti sugli alberi anche nelle città: non dimenticare che l'Australia vanta una biodiversità straordinaria. Altre immagini ritraggono capi di bestiame rimasti intrappolati nell'acqua e portati in salvo dai soccorritori, che sono al lavoro giorno e notte. L'allerta meteo durerà ancora un paio di giorni, dopo di che le condizioni meteo dovrebbero concedere una tregua.
A distanza di un anno, ancora una volta, in Australia si assiste a uno scenario apocalittico: danni per miliardi di dollari, animali in fuga, vite stravolte. Lo chiamano ancora maltempo, ma è solo l'ennesima dimostrazione delle conseguenze del cambiamento climatico. Un antipasto di quello che potrebbe accadere sempre più di frequente in futuro, se non riduciamo subito le emissioni di gas serra.