Si chiama Beluga, ed è la prima barca a vela al mondo interamente stampata in 3D e realizzata con materiale sostenibile, come la plastica ricilata. Il nome prende ispirazione, per la sua forma, dalla balena che abita il mar Artico e, proprio come il cetaceo, si muove rispettando il mare che la circonda. Le barche a vela, infatti, rappresentano il mezzo di navigazione ecologico per eccellenza, ma spesso i materiali usati per la loro produzione, come la vetroresina, sono molto difficili da riciclare. Le tecniche utilizzate per la realizzazione di Beluga, invece, riducono al minimo gli scarti inquinanti, attraverso un processo innovativo che trasforma i rifiuti di plastica in filamenti elastici, che poi vengono riutilizzati come materiale di costruzione dalla stampante 3D. In questo modo, grazie a un braccio robotico che replica la struttura progettata precedentemente al computer, è possibile prevedere l’esatta quantità di filamento da utilizzare, così da ridurre al minimo gli sprechi.

Con la sua lunghezza totale di 280 cm, Beluga è utilizzabile nelle regate agonistiche al pari di una qualsiasi barca a vela. Infatti, ultimata la stampa della struttura principale, gli ultimi ritocchi vengono interamente realizzati a mano, così da renderla impermeabile all’acqua e solida abbastanza da superare gli stress-test per il peso massimo sopportabile, grazie anche alla struttura rinforzata con fibra di vetro.

Per rendere il tutto ancora più sostenibile, una volta completata la sua vita sportiva, l’imbarcazione può diventare qualcosa di nuovo perché può essere triturata e utilizzata come materia prima per la realizzazione di nuovi prodotti in plastica riciclata.

Ad oggi Beluga è solo un prototipo ed è stato presentato alla Milano Design Week, ma segna un importante traguardo nella costruzioni di mezzi sempre più sostenibili.