La rivincita del biologico: in Italia vale 3,9 miliardi di euro

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
L’Istat ha aggiornato il suo paniere facendo rientrare numerosi prodotti biologici. I numeri fanno ben sperare: italiani e italiane acquistano sempre di più prodotti bio, di stagione e locali.
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Sara Polotti 25 Febbraio 2023

L'agricoltura biologica non è più di nicchia e i prodotti bio non sono più solo "per ricchi", come pareva fino a poco tempo fa.

La conferma arriva anche dall'Istat: secondo le stime dell'ente statistico italiano, l'agricoltura bio è sempre più diffusa sul nostro territorio, sia perché voluta dagli stessi agricoltori e dalla Coldiretti, sia perché i prodotti bio sono sempre più richiesti dai consumatori e dalle consumatrici, che frequentano sempre di più i mercati contadini non limitandosi ad acquistare biologico nei supermercati della grande distribuzione.

I terreni coltivati biologicamente

A parlare molto chiaro rispetto alla salute dell'agricoltura biologica in Italia sono gli ettari di superficie del Paese coltivati biologicamente. Se nel 2017 si parlava di 130 mila ettari, nel 2021 questi sono saliti addirittura a 225 mila.

A questo corrisponde un aumento del numero degli operatori e delle operatrici: da 5.141 persone impiegate nel settore bio si è infatti passati, nello stesso lasso di tempo, a 13.883, con un incredibile aumento del 170%.

Anche il paniere Istat ora conta i prodotti bio

Essendo l'agricoltura biologica sempre più diffusa, ed essendo i prodotti bio consumati da sempre più famiglie (9 su 10, con un consumo annuale di 3,9 miliardi di euro), anche l'Istat ha deciso di aggiornare i propri criteri di riferimento. Nel paniere 2023, quindi, entrano numerosi alimenti biologici.

Nel corso dei prossimi anni si monitoreranno di conseguenza i prezzi di arance, mandarini, limoni, banane, mele, pere, pesche, kiwi, pomodori da insalata, melanzane, zucchine, peperoni, carote e cipolle. Bio, naturalmente.

Il bio fa bene alle tasche

Non è solo la salute a ringraziare i prodotti bio, che non prevedono l'utilizzo di insetticidi chimici e pericolosi. L'agricoltura biologica, infatti, utilizza tecniche meno intensive di coltivazione rispetto all'agricoltura tradizionale, e questo consente di tagliare i consumi energetici di circa un terzo (come spiega Coldiretti).

Anche il concime fa la sua parte: quello naturale e non chimico abbatte il consumo di gas necessario invece per la fertilizzazione chimica. E la filiera corta permette di risparmiare sui trasporti.