
Può avere da quattro fino a sedici punte, anche se la forma più nota e diffusa della rosa dei venti ne contempla “solo” otto. Probabilmente è un disegno che conosci e che avrai già visto da qualche parte, ma sai a che cosa serve?
La Rosa dei venti è un un diagramma che identifica la direzione e la provenienza dei venti in base ai quattro punti cardinali: Nord, Sud, Est e Ovest.
È nata come strumento per orientare la navigazione dei marinai anche se con l’invenzione della bussola, la rosa dei venti è diventata uno strumento più utile nel campo della meteorologia.
Oggi però potrebbe tornare in auge e diventare un grande alleato della sostenibilità e della lotta al cambiamento climatico.
Secondo uno studio congiunto tra l'Università Complutense di Madrid, in Spagna, e l'Istituto Potsdam di Ricerca, le variazioni nella velocità dei venti, dovute alle mutamenti climatici, provocherebbero cambiamenti sproporzionatamente grandi nella velocità delle correnti marine. Mentre uno studio dell’Università di Princeton ha dimostrato che il cambiamento del clima ha determinato un aumento della velocità del vento dopo quasi tre decenni di continui rallentamenti.
Se ci pensi, dunque, conoscere la direzione e la provenienza dei venti attraverso la rosa potrebbe davvero tornare utile non solo come strumento per contrastare il climate change. Sfruttando la potenza del vento potremmo mettere in azione una turbina eolica e produrre ancora più energia elettrica “pulita”.
La rosa dei venti è un disegno in particolare un diagramma, e ha lo scopo di indicare, in modo schematico, la direzione da cui provengono i venti di una determinata regione.
Come ti accennavo all’inizio, il modello più diffuso di rosa dei venti presenta otto punte che rappresentano i quattro punti cardinali più i quattro intermedi, a cui vengono associati i nomi dei venti che soffiano e le relative direzioni.
Prima dell’invenzione della bussola, la rosa dei venti era l’unico strumento con cui marinai e navigatori potevano orientare la propria navigazione in mare aperto: conoscere la provenienza degli otto venti della rosa equivaleva, dunque, a seguire una direzione e una particolare rotta.
Le prime rose dei venti apparvero sulle mappe nautiche di marinai italiani e spagnoli fin dal XIII secolo e la più antica rappresentazione che possediamo è conservata alla Biblioteca Nazionale di Francia e risale al 1375.
Più che sulle mappe, oggi potresti aver visto una rappresentazione della rosa impressi su qualche braccio o gamba. Sì, perché la stella dei venti, grazie alla sua simbologia e all’immaginario di marinai che cercano una direzione nella tempesta, è diventata uno dei disegni più quotati tra gli amanti dei tattoo.
La diffusione della rosa dei venti in Italia coincise con il periodo delle Repubbliche Marinare, quando il diagramma era posizionato sull’isola di Zante, nel Mediterraneo orientale. Questa era l’indicazione lasciata dalla tradizione degli antichi greci: secondo i romani, invece, la rosa dei venti doveva posizionarsi al centro del Mediterraneo, sull’isola di Malta.
La tradizione greca ha determinato i nomi dei venti e, di fatto, il modo in cui si legge la rosa.