La scuola del futuro secondo i giovani: sostenibile, aperta e inclusiva

Legambiente ha chiesto a oltre 2mila ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 19 anni come migliorerebbero la scuola. Le principali richieste sono l’attenzione all’ambiente e la rigenerazione degli spazi, soprattutto quelli esterni.
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Gianluca Cedolin 13 Settembre 2021

Le generazioni più giovani, come ormai abbiamo capito da tempo, sono quelle più attente e sensibili al tema della crisi climatica e ambientale, e per questo andrebbero ascoltate di più e tenute in maggior considerazione a livello istituzionale, perché si sta parlando del loro futuro, e spesso ragazze e ragazzi di 13, 14 anni sono più lungimiranti di persone adulte che hanno vissuto per anni con stili di vita non più sostenibili. Va segnalata, da questo punto di vista, l'iniziativa di Legambiente, che ha interpellato 2.102 studenti attraverso il questionario La scuola del futuro, in cui si chiedeva a giovani tra gli 11 e i 19 anni di rispondere a diverse domande sui cambiamenti e i miglioramenti da apportare sia alla didattica, sia agli spazi scolastici e alle attività extra.

È emersa, come ci si aspettava, una grande attenzione alla sostenibilità ambientale, ma anche una richiesta di migliorare in termini di relazioni e socializzazioni, con una scuola più aperta, inclusiva e moderna. I giovani italiani chiedono un cambiamento a livello infrastrutturale: ci vogliono più spazi aperti, più pannelli solari e altre fonti di energia rinnovabile, un trasporto pubblico più efficiente e un aumento delle piste ciclabili per essere sostenibili nel percorso casa-scuola. A scuola, secondo i giovani, non possono mancare i raccoglitori per la raccolta differenziata e in generale la strada da intraprendere va in direzione di istituti plastic free.

La maggior parte delle alunne e degli alunni è concorde nel chiedere di aprire le scuole anche nel pomeriggio, per svolgere attività culturali e sportive in gruppo e migliorare le relazioni interpersonali. Fondamentale è poi, secondo quanto emerge dalle risposte, una decisa digitalizzazione della scuola.

I ragazzi chiedono che la scuola venga innovata e diventi soggetto promotore di una cultura della sostenibilità e oggetto di azioni di sostenibilità non più rimandabili – ha detto Claudia Cappelletti, responsabile scuola di Legambiente, commentando i risultati del questionario -. I risultati che abbiamo raccolto indicano a nostro avviso la direzione verso la quale andare in termini di transizione ecologica a partire anche dal mondo della scuola. Una direzione che deve coincidere con iniziative strutturali di benessere e sicurezza degli studenti, con un potenziamento della scuola come luogo di inclusione. Per questo oggi rilanciamo anche alcune richieste, in primis l’efficientamento degli istituti scolastici, su cui orientare gli ingenti investimenti europei dei prossimi anni. L’edilizia scolastica e i servizi che girano intorno all’ecosistema scuola devono essere ripensati in una dimensione di sostenibilità ambientale e sociale”.