La siccità in Cile ha prosciugato totalmente il lago Peñuelas, in soli sei anni. E nella capitale Santiago via a piani per il razionamento dell’acqua

In soli sei anni, il lago cileno Peñuelas si è completamente prosciugato. Colpa della siccità e dei cambiamenti climatici, che stanno mettendo a dura prova tutto il Paese sudamericano. L’impatto è fortissimo per le persone, per la tutela della biodiversità e per l’agricoltura.Nella capitale Santiago, dove non piove da 13 anni, è stato intanto varato un piano di razionamento dell’acqua, che coinvolgerà circa 6 milioni di persone.
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Michele Mastandrea 13 Aprile 2022

Ci sono immagini capaci di spiegare meglio di tante parole fenomeni complessi come la siccità. Oggi ti parlo di quanto sta avvenendo in Cile, nella regione di Valparaiso, dove il lago Peñuelas, che si trova a circa 95 chilometri dalla capitale Santiago, si è praticamente prosciugato.

Il tutto è avvenuto nel giro di pochissimo tempo, come mostra il tweet qui sotto, dove si comparano un'immagine satellitare del lago nel 2016 e una attuale. Sembra inoltre molto difficile un futuro ripristino del bacino, dato che l'anno scorso non sono stati superati i 200 millimetri di precipitazioni. Per fare un raffronto, nel 1997 ne caddero 1253.

Per la regione di Valparaiso, che conta quasi 2 milioni di abitanti, si tratta di una perdita tragica. A rischio è l'arrivo dell'acqua nelle case, l'irrigazione dei campi, la conservazione della biodiversità, ma anche la capacità di fare fronte a eventuali incendi, sempre più frequenti a causa delle alte temperature della regione. Ma la scomparsa del Peñuelas non rischia di essere l'unico effetto del Climate Change sul Paese sudamericano.

Il Cile, devi sapere, sta infatti subendo una fortissima siccità da diversi anni. A soffrire maggiormente è la parte centrale del Paese. Nella capitale, Santiago del Cile, non piove addirittura da 13 anni. La situazione è grave al punto tale da aver costretto il governo della regione ad avviare un piano di razionamento idrico.

Saranno previsti tagli a rotazione della fornitura per arginare gli effetti la riduzione della portata dei fiumi, come il Maipo e il Mapocho, che portano acqua alla capitale cilena. "Siamo in una situazione senza precedenti in tutti i 491 anni di storia di Santiago. Dobbiamo prepararci all'idea che non ci sia abbastanza acqua per tutti coloro che vivono qui", ha commentato sconsolato Claudio Obrego, governatore della regione che comprende la città.

Si parla di più di sei milioni di abitanti che dovranno abituarsi a una situazione di carenza idrica. Un'ulteriore prova che gli effetti dei cambiamenti climatici rischiano di spingere anche parti di mondo finora "più fortunate" a non poter dare l'accesso all'acqua come qualcosa di scontato.