La soglia climatica è davvero di 1.5 °C? La risposta dell’ingegnere ambientale Stefano Caserini

Come potrebbe cambiare il mondo se la temperatura aumentasse di quel famoso 1.5 °C? In quali rischi incomberebbe la popolazione, come si modificherebbe il territorio? Quante alluvioni ci sarebbero? E quanto lunghi sarebbero i periodi di siccità? A queste domande abbiamo provato a dare una risposta grazie all’intervento dell’espero ambientale Stefano Caserini.
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Mattia Giangaspero 26 Maggio 2023
Intervista a Stefano Caserini Ingegnere ambientale e dottore di ricerca in Ingegneria sanitaria

Come cambierebbe la terra se dovessimo superare quella famosa ‘soglia climatica' di 1.5°C? Un report pubblicato dall’Organizzazione meteorologica mondiale afferma che a causa di El Niño e del riscaldamento globale il mondo entrerà nell’era del “territorio inesplorato”.

Precisamente, gli scienziati dell’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO), indicano che già nei prossimi cinque anni dovremmo essere pronti a superare questa soglia. E, quindi, il mondo rischia  di vivere almeno un anno, tra il 2023 e il 2027, con una temperatura media superiore di 1.5°C. La probabilità che questo accada è pari al 66% stando alle informazioni fornite dal WMO, ma allora sempre ponendoci sul livello della probabilità proviamo a capire cosa  potrebbe accadere alla Terra se ciò si avverasse. Noi di Ohga abbiamo sentito l'ingegnere ambientale Stefano Caserini per trovare alcune risposte alle nostre domande.

Cosa potrebbe accadere se si dovesse superare la soglia di 1.5 °C?

"Il rapporto IPCC pubblicato nel 2018 ha indicato già quali possono essere gli impatti sull'ecosistema se si dovesse superare quella soglia. Questo glielo dico in quanto ormai si tratta di un'analisi che la comunità scientifica sta facendo da tempo. Fatta questa premessa, bisogna anche dire che nel concreto non esiste una soglia esatta. Cioè… se si dovesse arrivare all'aumento di 1.45°C e non di 1.5°C, non dovremmo essere contenti, maggiori rischi per l'ecosistema ci sarebbero ugualmente e i danni non cambierebbero avendo distanze di temperatura di soli decimi di grado. Questo è importante dirlo, perchè ultimamente si parla sempre di rimanere entro il limite di aumento di 1.5°C, ma, come detto prima, non vuol dire che 1.45°C in più vada bene. Come non vuol dire che l'aumento di 1.55°C sia una tragedia. Sarebbe la stessa cosa. Tornando alla sua domanda: è ovvio che più aumentano le temperature più vedremo ondate di calore, eventi estremi, lunghe siccità."

In quali rischi incomberebbe la popolazione, come si modificherebbe il territorio?

"Non si possono quantificare con esattezza. Quello che le posso dire è che per me non è critico l'aumento di temperatura di 1.5°C. Diventa critico anche quando le temperature aumentano di 1.3°C perchè si iniziano a vedere grandi cambiamenti e danni nell'ecosistema. Bisogna occuparsi anche di quel che viene prima della soglia di 1.5°C. Non sappiamo bene come funziona un Pianeta con 2 gradi in più. Questo lo dico perchè mai c'è stato, nella vita della Terra, un aumento di temperature così veloce. Vero anche che molti anni fa c'erano temperature più elevate di oggi, però non sono i singoli casi, i singoli anni da prendere in considerazione, ma andamenti pluriennali, decennali o ventennali. L'incremento così repentino delle temperature non l'abbiamo mai avuto e per questo motivo non possiamo sapere e prevedere cosa possa accadere alla Terra. 

Concludo dicendole anche che nell'Accordo di Parigi, che dice di mantenere l'aumento delle temperature sotto di 2°C, si da per scontato che ci possano essere singoli anni con temperature ancora più elevate. Ci saranno sforamenti, ma l'obiettivo internazionale è diverso: ovvero cercare entro fine secolo di far tornare le temperature entro il limite. L'obiettivo dell'Accordo di Parigi è proprio questo, cioè quello di fare una media di un decennio o ventennio e vedere di non aver superato quella soglia."