
"Purtroppo una violenta grandine sta distruggendo i nostri tulipani", ha scritto l'agricoltore pugliese Giuseppe Savino sui social della pagina della sua azienda, Cascina Savino. E ancora: "Sta grandinando, i tulipani non ci sono più, è finita, è finita, non ci sono più", ha detto in lacrime.
Il video, in queste ore, tra il 27 e il 28 marzo 2023, sta facendo il giro del web. È diventato virale e sono tanti i commenti a sostegno dell'agricoltore, ed è nata anche una raccolta fondi per recuperare il danno economico subito.
Ma dietro alla storia "strappalacrime" c'è molto altro, perché facendo una ricerca veloce sul web, proprio come ha denunciato anche Selvaggia Lucarelli, è possibile notare che lo stesso coltivatore di tulipani aveva subito danni simili anche in passato. Non è chiaro se lo scorso anno avesse lanciato lo stesso una raccolta fondi, quello di cui sicuramente siamo certi è che l'agricoltore non ha imparato nulla da questo tipo di fenomeni atmosferici.
Noi di Ohga, non volendo adottare un approccio critico e quindi non concentrandoci sul fatto in sé e per sé, possiamo dire però che molti agricoltori da tempo utilizzano tecniche mirate alla prevenzione e al contrasto delle cosiddette gelate. Esistono infatti numerosi modi per evitare i danni delle bombe d'acqua o della grandine, adottarli è fondamentale, soprattutto nell'agricoltura, perché eventi naturali di questo tipo sono sempre più frequenti.
A dirlo non siamo noi, ma la World Metereological Organization delle Nazioni Unite, che già nel 2021 avvertiva che: "Negli ultimi 50 anni, condizioni meteorologiche, climatiche e idriche estreme hanno ucciso 115 persone e sono costate in media 202 milioni di dollari al giorno Il numero di disastri è aumentato, così come le perdite economiche, a causa del cambiamento climatico".
Non solo, nel 2022 la Coldiretti aveva già fatto un bilancio dei danni economici e ambientali provocati sia dalla grandine che dalle bombe d'acqua, che avevano distrutto in alcune aree l'80% dei raccolti. Abbiamo fatto una rapida ricerca sul sito della Coldiretti Puglia, e abbiamo potuto notare che alla voce "grandine" sono più di 70 i risultati in cui il termine viene menzionato. Addirittura, la stessa Coldiretti Puglia aveva avvertito a inizio il 5 marzo 2023 che, anche se la pioggia aveva salvato temporaneamente i raccolti, ci sarebbe stato un forte rischio di grandine e gelo.
E difatti la previsione di Coldiretti si è avverata, a conferma anche degli ultimi studi sul tema: secondo le ultime ricerche condotte dal Cnr-Isac, la grandine è in aumento nell'area del Mediterraneo del +30% in un arco di dieci anni. Ciò rende l'Italia attualmente il Paese del Mediterraneo più colpito dalla grandine, secondo una ricerca condotta dai ricercatori del Cnr-Isac di Bologna.
Dal momento che esiste più di uno studio che conferma l'aumento di questi fenomeni, l'unica domanda che ci poniamo è questa: perché Savino non ha dato retta alla scienza e, di conseguenza, perché invece di trovarsi costretto a lanciare una raccolta fondi, date le esperienze passate, non ha adottato sistemi di prevenzione? Probabilmente le uniche risposte possibili sono due: o Savino non si è fidato abbastanza dei moniti della Coldiretti (che tra l'altro fa i suoi interessi), oppure non ha voluto prevenire perché gli sarebbe costato troppo.
Eppure i modi per evitare un danno del genere sono molti. Vediamone alcuni: