Fino a oggi forse non credevi neanche che si chiamassero così, ma la specie di tartarughe marine più presente nei mari che bagnano l'Italia si chiama "Caretta Caretta" e sta scomparendo. Basta semplicemente fare una ricerca su google: "Caretta Caretta in via d'estinzione" oppure "Caratta Caretta strage" per scoprire come questa specie di tartarughe marine è dal 2022 che sempre più spesso viene ritrovata morta a riva in spiaggia e le cause principali sono due: l'inquinamento e l'eccessiva pesca.
Nel primo caso la causa è l'inquinamento perché molto spesso queste tartarughe ingeriscono troppe microplastiche le quali, a lungo andare, provocano la loro morte. Questo dato preoccupa molto in quanto secondo il WWF l’inquinamento da plastica è in continua crescita e si prevede che entro il 2050 nell’area mediterranea quadruplichi. Per quant0 riguarda le tartarughe invece esiste uno studio condotto dalla University of Queensland nel 2019, il quale rivela che almeno il 52% delle tartarughe marine ha ingerito rifiuti. Per questo motivo le Caretta caretta sono state incluse nella lista rossa delle specie in via di estinzione dell’IUCN, l’unione Mondiale per la Conservazione della natura.
Nel caso invece della pesca, questa specie di tartarughe muore perché resta impigliata nelle reti dei pescatori o perché ingerisce parte dei mezzi usati che finiscono in mare. Molte volte dal racconto si evince che vengono ritrovate o aggrovigliate nelle reti da pesca o arpionate o con le pinne bloccate sempre dalle reti. E una notizia recente riguarda proprio il ritrovamento di 5 Caretta Caretta morte a causa dell'attività dell'uomo, lungo le coste della Puglia, precisamente a Castellaneta Marina (provincia di Taranto).
Oltre a provare a ridurre l'inquinamento da plastica e l'attività di pesca esistono vari progetti che hanno come obiettivo quello di salvaguardare le tartarughe in via d'estinzione. Uno su tutti è quello di Legambiente: "Life Turtlenest".
Si tratta di un progetto iniziato a gennaio 2023, cofinanziato dall’Unione europea finalizzato al miglioramento della conservazione della tartaruga marina comune (Caretta caretta) nel Mediterraneo, attraverso attività di monitoraggio, messa in sicurezza dei nidi.
Fonte | Wwf ; University of Queensland