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La tragedia della miniera crollata non è bastata, la Cina apre nuovi centri d’estrazione di carbone

Già responsabili di circa la metà della produzione e del consumo mondiale di carbone, i nuovi impianti in Cina equivalgono a circa sei volte la quantità totale di capacità di carbone aggiunta nel resto del mondo. L’analisi.
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Mattia Giangaspero 28 Febbraio 2023

Quando si dice "dagli errori si impara, la lezione è servita". Invece niente, in questo caso il detto migliore è: "Siamo punto e a capo".

Infatti l'anno scorso la Cina ha approvato la più grande espansione di centrali elettriche a carbone dal 2015, questo secondo un nuovo rapporto, che mostra come il più grande emettitore del mondo faccia ancora affidamento su un combustibile fossile. Tale evidenza porta a fare un ulteriore considerazione. La Cina continua con la sua visione ad andare contro il resto del mondo, che vuoi o non vuoi, comunque punta sempre più verso l’energia rinnovabile, l’energia pulita. C’è chi ci riesce meno o chi vuole far meno, continuando, in questo periodo storico, ad utilizzare anche energia a combustione fossile, ma comunque l’intenzione di attuare una transizione esiste, mentre in Cina questo sembra non accadere, anzi.

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Cina, vince ancora il carbone

La fretta di costruire nuovi progetti a carbone in tutto il Paese ha fatto sì che le autorità abbiano concesso permessi per 106 gigawatt di capacità in 82 sedi nel 2022, il numero più alto in sette anni e quattro volte superiore a quello del 2021.

Questo è quanto raccontano il nuovo rapporto del Centro per la ricerca sull'energia e l'aria pulita (CREA), un'organizzazione non governativa con sede in Finlandia, e il Global Energy Monitor, un'organizzazione no profit che tiene traccia delle infrastrutture dei combustibili fossili.

"La velocità con cui i progetti sono progrediti attraverso l'autorizzazione alla costruzione nel 2022 è stata straordinaria. Molti progetti hanno ottenuto permessi, ottenuto finanziamenti e sono stati realizzati nel giro di pochi mesi", ha affermato Flora Champenois, analista di ricerca presso GEM.

"La Cina continua ad essere la clamorosa eccezione al declino globale in corso nello sviluppo delle centrali a carbone", ha affermato.

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Carbone in Cina a confronto con il Mondo

Con l'ondata di carbone, la Cina antepone la sicurezza energetica e la crescita al clima.

i nuovi impianti in Cina equivalgono a circa 6 volte la quantità totale di capacità di carbone aggiunta nel resto del mondo.

Già responsabili di circa la metà della produzione e del consumo mondiale di carbone, i nuovi impianti in Cina equivalgono a circa sei volte la quantità totale di capacità di carbone aggiunta nel resto del mondo.

Diventare il principale ostacolo in una tendenza globale a eliminare gradualmente il carbone è anche in contrasto con tutto lo ‘sforzo comunicativo’ del Presidente cinese Xi Jinping di scegliere la Cina come leader climatico. Il suo obiettivo è quello di far raggiungere alla Cina la neutralità da carbone entro il 2060.

Poi però il più grande ostacolo. La Cina stessa, che  sembra incapace di abbandonare il carbone. Il Presidente cinese ha detto che il Paese inizierà a "ridurre gradualmente" il consumo di carbone dal 2026 in poi, ma non ha detto quando si fermeranno le nuove costruzioni.

Anche se ciò fosse vero, la costruzione di centinaia di centrali elettriche a carbone nuove di zecca renderà più difficile e costoso raggiungere gli obiettivi climatici della Cina.

"Lo scenario peggiore è che la pressione per utilizzare le centrali elettriche a carbone di nuova costruzione… porti a una moderazione nella costruzione di energia pulita della Cina. Ciò potrebbe significare un notevole aumento delle emissioni di CO2 della Cina in questo decennio, minando lo sforzo globale per il clima e potrebbe persino mettere in pericolo gli impegni della Cina sul clima”. – Rapporto CREA

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