La Tunisia impone il taglio dell’acqua potabile per sette ore al giorno a causa della prolungata siccità

Il ministero dell’Agricoltura tunisino ha annunciato restrizioni sull’uso dell’acqua potabile e una razionalizzazione della fornitura per far fronte alla scarsità di risorse idriche dovuta a più di tre anni di siccità.
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Roberto Russo 3 Aprile 2023

Non è una novità che la Tunisia stia vivendo una grave sofferenza idrica. Ora la situazione si è aggravata ancora di più tanto che  le autorità tunisine hanno dato avvio all'interruzione dell'erogazione dell'acqua potabile per sette ore al giorno in tutto il Paese al fine di far fronte alla carenza idrica e alla siccità

Nell'ultimo triennio, la diminuzione delle riserve nei bacini idrici a causa dei cambiamenti climatici è diventata grave. Purtroppo l'aumento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni hanno influito in maniera importante sui livelli d'acqua nei bacini, rendendo necessario l'intervento delle autorità governative.

Ad annunciarlo sui social è stata la Société Nationale d'Exploitation et de Distribution des Eaux-SONEDE che si occupa della distribuzione dell'acqua. Il ministero dell'Agricoltura tunisino, infatti, ha deciso di attuare un “sistema temporaneo di quote e restrizione temporanea di alcuni usi dell'acqua in agricoltura”.

Come funzionerà il razionamento di acqua potabile in Tunisia

Dal punto di vista pratico, la regolazione dell'acqua sarà la seguente: “L'acqua sarà tagliata durante la notte, dalle 21 alle 4 del mattino, a seconda delle risorse idriche disponibili, con la possibilità di regolare il periodo per ogni regione in basa alla domanda di acqua e dell'evoluzione delle condizioni meteorologiche, in particolare dei livelli di temperatura”.

Per quanto tempo? Questo sistema è definito temporaneo: per ora è in vigore dallo scorso 31 marzo fino a tutto settembre 2023.

Sarà quindi vietato utilizzare l'acqua potabile per lavare le auto, innaffiare le aree verdi e pulire strade e luoghi pubblici. I trasgressori saranno puniti con una multa (di cui non è stato reso noto l'importo) ma anche con pene detentive che possono andare da sei giorni a sei mesi. Non solo: la legge in vigore concede alle autorità il diritto di sospendere l'allacciamento all'acqua potabile fornita dalla società di distribuzione idrica.

Tuttavia la decisione del governo potrebbe innescare malcontenti sociali: “L'interruzione dell'erogazione dell'acqua senza preavviso – scrive Reuters – in aree della capitale Tunisi, Hammamet, Sousse, Monastir e Sfax, minaccia di alimentare le tensioni sociali in un Paese la cui popolazione soffre per i servizi pubblici scadenti, l'alta inflazione e la debolezza dell'economia”.