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La zanzara coreana è pericolosa? Per Crisanti può “trasmettere virus”, ma al momento l’Italia non è a rischio

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il professore dell’Università di Padova si è soffermato sui possibili pericoli dati dalla maggiore diffusione della specie Aedes koreicus, in grado di trasmettere encefaliti ma non solo: ad oggi non esistono in Italia virus che possano sfruttare la zanzara coreana come vettore, ma non bisogna abbassare la guardia contro un insetto che, contrariamente ai propri simili, sopravvive al freddo e ha una grande capacità riproduttiva.
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Alessandro Bai 29 Ottobre 2021

Dell'arrivo della zanzara coreana nel Nord Italia si è già parlato molto, grazie ad uno studio dei ricercatori dell’Università degli Studi di Milano: l'Aedes koreicus, come recita il suo nome scientifico, è una specie che, contrariamente alle altre zanzare che conosciamo, è in grado di resistere al freddo, ma oltre a possedere questa caratteristica è anche "potenzialmente in grado di trasmettere virus", come affermato dal direttore del dipartimento di medicina molecolare dell’Università di Padova Andrea Crisanti in un'intervista rilasciata al Corriere del Veneto.

Dai suoi primi avvistamenti in Italia, risalenti al 2011 quando fu scoperta nella provincia di Belluno, la zanzara coreana ha evidentemente ampliato il suo areale, ovvero l'area di distribuzione, dato che moltissime larve e uova sono state trovate recentemente in Lombardia. È una situazione che potrebbe diventare preoccupante, poiché come spiega Crisanti "è una zanzara del gruppo Aedes, ovvero è potenzialmente in grado di trasmettere virus", tra i quali rientrano "encefaliti virali equine o encefaliti giapponesi, virus portati da animali, ma che in Italia non ci sono al momento". Ecco perché al momento, in Italia, i rischi portati dalla zanzara coreana sono pressoché nulli, dato che "non esiste un tipo di virus degli animali che possa sfruttare questa zanzara come vettore", ma non è un buon motivo per sottovalutare questo insetto, dato che le cose potrebbero cambiare.

Sui motivi che hanno portato l'Aedes koreicus a diffondersi sempre di più nelle zone settentrionali del nostro Paese potrebbero esserci i tentativi fatti per eliminare la zanzara tigre, che di conseguenza avrebbero "generato uno spazio per la coreana". Tra le caratteristiche principali di questa specie, oltre alla capacità di sopravvivere al freddo e persino alla neve, c'è anche "una capacità riproduttiva molto elevata", anche se il professor Crisanti spiega che questa si riduce significativamente durante l'inverno.

Per quanto riguarda l'habitat, la zanzara coreana sembra preferire ad oggi le aree abitate dall'uomo, proprio come la zanzara tigre, ma bisognerà monitorare i comportamenti degli insetti per capire se la presenza di una delle due specie limiti la diffusione dell'altra e raccogliere ulteriori dati sulle aree frequentate dall'Aedes koreicus. Per combatterla, infine, Crisanti ribadisce l'efficacia di un metodo già sviluppato da un suo team di ricercatori per sterilizzare i vettori di virus, tra i quali la malaria: "Le strategie che abbiamo messo a punto si adattano a qualsiasi tipologia di insetto vettore, – spiega il professore – quindi sicuramente anche questo tipo di zanzara".