La tempesta Boris delle scorse settimane che ha alluvionato mezza Europa, e in Italia ha messo in pericolo l'Emilia-Romagna e le Marche, è stata resa due volte più probabile dal riscaldamento globale causato dall'uomo. La conferma è arrivata il 25 settembre da uno studio del gruppo scientifico World Weather Attribution.
A dircelo scientificamente è il World Weather Attribution, il gruppo di ricerca che si occupa di studi di attribuzione. Come avevamo detto in precedenza, questi sono gli studi che ci dicono se c’è un legame netto di causa-effetto tra atmosfera resa più calda dall’abuso di combustibili fossili e un singolo evento estremo come la tempesta Boris. Ma come funzionano questi studi?
Ci sono quattro fasi, sostanzialmente. Prima si osservano i dati effettivi e storici del fenomeno: in questo caso, per esempio abbiamo visto i 4 giorni più piovosi mai registrati in Europa centrale.
Poi si fanno girare su super computer i modelli capaci di simulare le condizioni climatiche del territorio che si sta studiando partendo da tutti i fattori fisici. Se simulazione e dati osservati combaciano, vuol dire che i modelli funzionano.
Terza fase, allora: si fanno elaborare a quegli stessi modelli le condizioni in assenza però dell’inquinamento da gas serra.
A questo punto, quarto step, si confrontano la simulazione con gas serra a quella senza. La differenza tra le due ci dice statisticamente che ruolo ha avuto il cambiamento climatico nel singolo evento. Ci dice anche quanto più probabile e intenso è risultato l'evento stesso.
Nel caso di Boris, lo studio del WWA dice che la probabilità è raddoppiata e l’intensità aumentata del 7% per colpa dell’uomo.
Lo studio però ha anche una parte positiva: considerata la violenza di questa tempesta, i danni in termini umani ed economici sono stati molto limitati. Questo grazie a tutti i modelli di previsione, le misure di emergenza, i sistemi di allerta preventiva messi in piedi dopo le alluvioni del 2023.
È la prova che funzionano e salvano davvero le persone. Non ancora tutte, però, motivo per cui serve migliorarli ed espanderli, per quando succederà di nuovo.
Fonte | World Weather Attribution