L’alluvione in Emilia Romagna ha fatto danni milionari al patrimonio culturale della Regione

In Emilia-Romagna la situazione continua a essere grave, non solo per i danni alle infrastrutture, la popolazione sfollata costretta ad abbandonare le proprie case e gli allagamenti negli allevamenti di animali, ma anche perché il patrimonio culturale è in pericolo per via degli allagamenti.
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Francesco Castagna 23 Maggio 2023

Tanti i danni registrati alle strutture in Emilia-Romagna ha causa dell'alluvione che ha colpito la Regione nelle ultime settimane. Così tanti da aver colpito non solo le case e le infrastrutture come strade, gallerie e ponti, ma anche beni culturali come chiese, statue, palazzi e musei.

Secondo il bilancio della Regione Emilia-Romagna è al lavoro la ricognizione sui danni al patrimonio culturale che si sono verificati a seguito degli eventi che hanno colpito la Regione, e in particolare Bologna e la Romagna, con le alluvioni a partire dal 2 maggio. Non è ancora quantificabile il bilancio completo dei danni subiti, ma emerge dal lavoro dei tecnici che sono numerosi i musei, le biblioteche, gli archivi, i parchi e i giardini, le case di illustri, i monumenti e i siti archeologici interessati.

Da quanto si apprende dalle prime stime sui danneggiamenti, "a Bologna, nei Giardini di Villa Spada, si registrano danni a causa di una frana, mentre la biblioteca è chiusa già da alcuni giorni per lo stesso motivo". Il Museo Medievale si è allagato nel piano interrato e sono in corso le operazioni di aspirazione dell’acqua, anche se non risultano conseguenze per le opere. Parchi e giardini storici hanno subito danni in Romagna, nello specifico: a Casola Valsenio (Ravenna), nel Giardino del Cardello – Casa Oriani, è tracimato il laghetto e si registrano smottamenti e sradicamento di alberi, lo stesso è accaduto a Brisighella (Ravenna) nel Giardino di Villa Ginanni Fantuzzi.

Nel Giardino di Palazzo Fantini, a Tredozio (Forlì-Cesena), si registrano numerose frane e smottamenti nella zona. Il palazzo ha subìto allagamenti alle cantine e infiltrazione di acqua dai tetti, mentre Torre Fantini è stata colpita da una frana di piccola entità. A Faenza, dove abbiamo già sentito Linda Maggiori, attivista di Extinction Rebellion che è scesa in strada per aiutare nella spalatura del fango, il Museo Guerrino Tramonti ha subìto importanti danni all’edificio"Il deposito seminterrato, che contiene 1.800 opere fra ceramiche e tele, è completamente sommerso, mentre il museo è allagato fino a quota 30 centimetri", si apprende dal comunicato della Regione. Tutto il patrimonio artistico dovrà quindi essere restaurato. Le argille di Carlo Zauli, contenute nei pressi della cantina del Museo Zauli, sono attualmente sommerse, come lo sono il piano terra e il giardino con le sculture, sommerso come la via antistante.

L’Archivio fotografico Lugoland, a Lugo nei pressi di Ravenna, è parzialmente compromesso dagli allagamenti, che hanno compromesso anche il Teatro Rossini "con danni consistenti che andranno accertati". Sempre in provincia di Ravenna, a Bagnacavallo, durante l'ondata dei primi di maggio, il Museo delle Cappuccine ha registrato l’allagamento del deposito che ha danneggiato sei affreschi. E nella zona di Cesena-Forlì i danni si contano tutt'ora, poiché la Biblioteca Malatestiana ha subito forti infiltrazioni, mentre nell’Abbazia di Santa Maria del Monte si è registrato un grave crollo.

Criticità importanti anche a Casa Fellini, a Gambettola (Forlì-Cesena),  mentre Casa dell’Upupa – Ilario Fioravanti è inagibile. A Forlì invece il report dei tecnici segnala che "preziose cinquecentine sono state raggiunte dall’acqua e dal fango nel Seminario Nuovo e si stanno predisponendo le operazioni per metterle in salvo. Sono allagati anche il deposito della Biblioteca Saffi di Forlì e le biblioteche di Sant’Agata sul Santerno e Solarolo".