L’Argentina è il primo paese al mondo a dire di no agli allevamenti di salmoni

È una decisione storica quella presa, con la pubblicazione di una legge provinciale, dalla Terra del Fuoco, l’unica area dell’Argentina che si potrebbe prestare all’allevamento di salmoni, che però è stato considerato una pratica nociva per l’ambiente (oltre che crudele nei confronti degli animali).
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Federico Turrisi 6 Luglio 2021

Ormai dovresti sapere qual è il prezzo del sushi per l'ambiente. Su Ohga ci siamo spesso occupati di pesca industriale e anche delle problematiche legate all'allevamento di salmoni. Questo pesce, in particolare, è diventato un bene richiestissimo dal mercato e si avvia ormai a scomparire allo stato selvaggio. L'Argentina ha deciso con coraggio di andare controcorrente, dando un calcio a un business che avrebbe portato milioni di dollari per salvaguardare l'ambiente e il benessere animale. È il primo Paese al mondo infatti a vietare l'allevamento di salmoni.

Mentre nel vicino Cile continua senza freni la corsa all'itticoltura, nella Terra del Fuoco, all'estremo sud dell'Argentina, ovvero nell'unica area del Paese che presenta le condizioni naturali adatte ad ospitare degli allevamenti di salmone, è stata approvata una legge provinciale che li bandisce. Diverse le motivazioni che hanno spinto le autorità locali a prendere questa scelta. Innanzitutto, il fatto che il salmone è una specie alloctona e quindi, in caso di fuga, potrebbe squilibrare l'ecosistema locale.

In secondo luogo, la pratica dell'allevamento intensivo condanna i salmoni a una vita di sofferenze: ammassati in spazi piccolissimi, i pesci vengono attaccati da parassiti e pidocchi, si ammalano e sviluppano infezioni e malformazioni. Ragion per cui spesso si utilizzano negli allevamenti in maniera massiccia farmaci, che finiscono per avere un impatto sull'ambiente marino e per contribuire al fenomeno dell'antibiotico-resistenza. Infine, i salmoni sono pesci carnivori e devono essere nutriti con farina di pesce, alimentando così il problema dell'overfishing.

Non esiste il modo giusto di fare la cosa sbagliata”, ha affermato Estefanía González, protavoce della campagna di Greenpeace per proteggere gli oceani. “I salmoni sono una specie alloctona nei mari dell’Argentina e del Cile, quindi vuol dire che non sono presenti naturalmente. La quantità di antibiotici e agenti chimici necessaria per allevarli e l’impatto che hanno sull’ecosistema rendono praticamente impossibile aprire un allevamento senza generare conseguenze sull’ambiente”. A questo punto viene da chiedersi: chissà se l'esempio dell'Argentina verrà seguito da qualche altro Stato.